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Altri abbattimenti di case abusive a San Giorgio, una zona che andava regolamentata 40 anni fa

Altri abbattimenti di case abusive a San Giorgio, una zona che andava regolamentata 40 anni fa

Era il 7 ottobre 2019 e pubblicammo questo articolo: A SAN GIORGIO FAMIGLIE COSTRETTE AD ABBATTERE LE PROPRIE CASE. SONO ITALIANI, NESSUNO SE LI FILA – Tarquinia Notizie Raccontavamo degli abbattimenti di case operate in località San Giorgio, lungo il nostro litorale in direzione di Civitavecchia. Un pezzo giornalistico che ancora oggi, a distanza di

Era il 7 ottobre 2019 e pubblicammo questo articolo: A SAN GIORGIO FAMIGLIE COSTRETTE AD ABBATTERE LE PROPRIE CASE. SONO ITALIANI, NESSUNO SE LI FILA – Tarquinia Notizie

Raccontavamo degli abbattimenti di case operate in località San Giorgio, lungo il nostro litorale in direzione di Civitavecchia.

Un pezzo giornalistico che ancora oggi, a distanza di quasi quattro anni, è tra i più visualizzati tra quelli del nostro blog.

Ieri l’ennesima puntata di una vicenda interminabile lunga quaranta anni. Infatti, ieri mattina c’è stato il blitz delle Forze dell’Ordine in zona San Giorgio ed è stata abbattuta una casa abusiva. Ampio e variegato il fronte delle forze dell’ordine schierato per la bisogna.

Ruspe, polizia locale, Carabinieri, Carabinieri Forestali, Guardia di Finanza, addetti e tecnici comunali, il sindaco. C’erano tutti per buttare giù quello che ormai era un rudere, privo del tetto e con le sole mura perimetrali ancora in piedi.

Si tratta di un primo passo importante per dare un segnale netto e che verrà portato avanti con tutte le procedure necessarie per reprimere l’edilizia selvaggia, specialmente in una zona con alta valenza naturalistica quale quella di S. Giorgio. La lotta all’abusivismo è imprescindibile per questa amministrazione”, ha spiegato il Sindaco Alessandro Giulivi presente in prima persona agli interventi. E continua: “La garanzia di un’edilizia conforme costituisce infatti uno dei fondamenti per assicurare il rispetto della legalità, la tutela del paesaggio ambientale e la sicurezza dei cittadini”.

Parole sacrosante quelle del primo cittadino, che tutti sottoscriviamo. Ma quella della zona costiera è una vicenda, dicevamo, che dura da oltre 40 anni, con l’area della località San Giorgio che doveva essere edificata già negli anni ’70 dello scorso secolo. Infatti, la prima delibera comunale favorevole alla Lottizzazione San Giorgio porta la data del 20 gennaio 1964!!!!!

Furono presentati tanti progetti nei decenni successivi, alcuni faraonici. In pratica doveva sorgere un’altra città in quella landa desolata. Lavori che avrebbero dato impiego ai manovali e tecnici tarquiniesi per almeno dieci anni. Invece, non se ne fece nulla.

Si scatenò una durissima polemica contro i consorzi di lottisti che nel frattempo si erano formati. Erano tutti accusati di voler costruire abusivamente, mentre nella maggior parte dei casi erano cittadini comuni che volevano solo far valere un loro diritto.

Una battaglia contro l’edificazione di San Giorgio che vide la sinistra di allora, avviare campagne d’informazione e denuncia in difesa della località marina. Ricordiamo ancora gli adesivi (Facebook non c’era!) con sopra la conchiglia e la scritta “Salviamo San Giorgio”.

I cartelli affissi dagli abitanti di San Giorgio, che ripercorrono le tappe di un calvario infinito

Mentre la sinistra tarquiniese diceva di voler difendere San Giorgio dagli speculatori (in realtà circa 500 piccoli proprietari di lotti in teoria edificabili) in altre zone di Tarquinia si costruiva allegramente.

Case sorgevano al Voltone a ridosso del fiume Marta (regolarmente investite dalle alluvioni del 1988, 2004 e 2005, con richieste di danni da parte dei proprietari!); lungo il fiume Mignone (alcune buttate giù una ventina di anni addietro, altre raggiunte nei giorni scorsi da ordinanze di demolizione); nella zona degli Orti di Bruschi (dove l’acqua potabile ancora sorge dal terreno e finisce in fogna, mentre le cantine di alcuni palazzi risultano inondate); palazzoni venivano autorizzati al Lido di Tarquinia, stravolgendone la fisionomia; e potremmo continuare.

Ma a fronte di questi scempi, era più facile dare addosso a San Giorgio. Non vogliamo certamente giustificare l’abusivismo. In quella zona se ne sono viste di tutti i colori, con sigilli apposti sulle case abusive e regolarmente rimossi nottetempo.

Capiamoci: il Comune applica la legge e fa bene ad abbattere le case dichiarate abusive dalla magistratura.

Ma che San Giorgio sia stata utilizzata nei decenni scorsi come “arma di distrazione di massa” per coprire altre schifezze urbanistiche, crediamo che sia un dato di fatto e non solo una nostra opinione.

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