Ancora nella bufera il presidente dell’Università Agraria “Bebo” Tosoni. Il massimo dirigente dell’ente agrario, novello Harry Potter, sta ricevendo in questi giorni diverse lettere.Non le “letterine di natale” che scrivevamo a Babbo Natale quando eravamo bambini, ma lettere dal Comune e dall’opposizione e presto ne arriveranno anche dalla Regione Lazio.Il 18 dicembre l’opposizione è intervenuta
Ancora nella bufera il presidente dell’Università Agraria “Bebo” Tosoni.
Il massimo dirigente dell’ente agrario, novello Harry Potter, sta ricevendo in questi giorni diverse lettere.
Non le “letterine di natale” che scrivevamo a Babbo Natale quando eravamo bambini, ma lettere dal Comune e dall’opposizione e presto ne arriveranno anche dalla Regione Lazio.
Il 18 dicembre l’opposizione è intervenuta e ha scritto al Prefetto, al Sindaco Giulivi e alla dirigente regionale degli usi civici, segnalando la mancata approvazione, in ben due sedute di seguito, del bilancio di previsione 2024 dell’Ente per mancanza del numero legale.
Il 21 dicembre i consiglieri di maggioranza e lo stesso Bebo hanno chiesto al Presidente del Consiglio d’amministrazione dell’Università Agraria, Maurizio Perinu, di convocare l’assise per discutere della stazione unica appaltante della provincia di Viterbo, l’adozione di un regolamento e di una convenzione e l’autorizzazione alla sottoscrizione dell’atto di adesione.

Il giorno prima l’amministrazione comunale è intervenuta anch’essa. Il Sindaco ha vergato una bella letterina dove le ha suonate bene bene all’Università Agraria, segnalando “la permanenza di uno stato di difficoltà gestionale” e ha sollecitato la richiesta di informazioni e di documenti a suo tempo avanzata.
Il primo cittadino contesta al presidente Tosoni di non aver pubblicizzato adeguatamente tali atti sul sito istituzionale. Inoltre, chiede lumi sulle modifiche allo Statuto necessarie a una piena applicazione della contabilità economica di tipo privatistico.
Insomma, una situazione decisamente ingarbugliata per il Presidente dell’Agraria, stretto tra i fuochi dell’opposizione e la “fronda” presente nella sua maggioranza, e le missive che arrivano dal Comune di Tarquinia e presto anche dalla Regione Lazio.
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