Il “Divino Etrusco” è una bella manifestazione, nota agli appassionati del settore e ai turisti che vengono nella nostra città per gustare il vino e trascorrere una serata nelle vie del centro storico animandole. Capita, però, che l’amministrazione comunale pubblicizzi il sito www.divinoetruscotarquinia.it, ma digitando questo indirizzo appare non la pubblicità dell’evento, ma una réclame
Il “Divino Etrusco” è una bella manifestazione, nota agli appassionati del settore e ai turisti che vengono nella nostra città per gustare il vino e trascorrere una serata nelle vie del centro storico animandole.
Capita, però, che l’amministrazione comunale pubblicizzi il sito www.divinoetruscotarquinia.it, ma digitando questo indirizzo appare non la pubblicità dell’evento, ma una réclame di macchine per lucidare i metalli!
La cosa è venuta alla luce ieri sera, durante il consiglio comunale, quando l’opposizione ha fatto notare all’assessora Martina Tosoni che c’era questo problema. E’ probabile che qualche addetto si sia dimenticato di rinnovare il pagamento del provider.
Ci sarebbe da ridere, se non fosse che dopo questa maledetta pandemia, Tarquinia ha un tremendo bisogno di far ripartire un settore vitale come quello turistico.

Durante il dibattito in consiglio comunale, che è seguito alla denuncia delle opposizioni, l’assessora ha ribadito che è attivo il sito www.divinoetrusco.it. Peccato per l’assessora Tosoni, che il sito in questione sia coperto dal 2013 da un Copyright che appartiene al noto conoscitore di Vini Carlo Zucchetti.
Ma non c’è solo il sito inattivo a rendere particolarmente caotica la situazione sul fronte turismo. C’è la partecipazione a due bandi per ottenere i relativi finanziamenti: le domande presentate dall’amministrazione comunale sono state dichiarate entrambe NON AMMISSIBILI.
Una sonora bocciatura che rischia di vedere sfumare due sostanziosi finanziamenti. Una “caporetto” per l’assessora Martina Tosoni.
Il primo bando riguarda la Street Art, cioè la realizzazione di murales, opere pittoriche sui muri, di grande impatto visivo. Essendo stata dichiarata inammissibile la domanda, per l’incompleta presentazione dei documenti, le casse comunali non vedranno arrivare il contributo regionale e se si vorrà realizzare il murales i soldi andranno presi dal bilancio, cioè dalle tasche dei cittadini tarquiniesi.

presentato dal Comune di Tarquinia
L’altro bando “sfumato” è quello della Fondazione Carivit, e riguarda il Festival “Paesaggi dell’arte”, che prevede(va) un programma di musica, danza e teatro ideato per la valorizzazione del patrimonio archeologico tarquiniese, patrimonio dell’umanità dal 2004. Anche questa domanda è stata dichiarata non ammissibile.

dalla Fondazione Carivit
L’opposizione ha chiesto spiegazioni su queste secche sconfitte e l’assessora Tosoni ha replicato di presentare un’interrogazione scritta per avere le risposte.
Durante il consiglio comunale dobbiamo registrare anche la variazione al bilancio comunale di 5 milioni 800mila euro, con l’opposizione compatta per il no, con un si al piano triennale delle opere pubbliche e il voto favorevole anche all’ordine del giorno per l’istituzione di un tavolo verde permanente per l’agricoltura.
Un altro punto importante era quello che riguardava i soldi da dare ai vecchi amministratori della Società comunale Multiservizi. Un debito fuori bilancio creatosi perché la magistratura ha riconosciuto le giuste ragioni degli ex-amministratori. Persone, professionisti e cittadini, che dopo aver subito per anni una sorta di “gogna mediatica” hanno visto riconosciuto il loro buon operato e la rettitudine con la quale hanno condotto l’azienda. Su questo punto Catini e Riglietti si sono astenuti, Centini si è dichiarata contraria, mentre Celli, Leoni, Bonifazi e Costa erano assenti al momento del voto.
Infine, per quanto riguarda il piano economico – finanziario della Tari, la tassa sui rifiuti, l’opposizione è stata compatta per l’astensione tranne Andreani del M5S che ha votato a favore.
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