Il sindaco di Tarquinia Francesco Sposetti ha firmato il decreto di nomina e conferimento delle deleghe agli assessori che compongono la nuova giunta comunale. Iniziamo con due ritorni sugli scranni comunali: Enrico Leoni che sarà vice sindaco e assessore alle politiche sociali e ai servizi cimiteriali, mentre Sandro Celli sarà assessore ai lavori pubblici e
Il sindaco di Tarquinia Francesco Sposetti ha firmato il decreto di nomina e conferimento delle deleghe agli assessori che compongono la nuova giunta comunale.
Iniziamo con due ritorni sugli scranni comunali: Enrico Leoni che sarà vice sindaco e assessore alle politiche sociali e ai servizi cimiteriali, mentre Sandro Celli sarà assessore ai lavori pubblici e alla manutenzione, all’igiene e al verde urbano e allo sport.

A Sara Corridoni la delega alla pubblica istruzione, mentre Andrea Andreani sarà assessore alle attività produttive, al commercio e all’artigianato, al bilancio e all’innovazione. Altra “quota rosa” Monica Calzolari che sarà assessore alle aree archeologiche, alla biblioteca comunale e all’archivio storico.
“Una squadra coesa, competente, capace di affrontare le sfide che abbiamo dinanzi e di raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti e ci hanno premiato alle elezioni – afferma il primo cittadino – lavoreremo tutti insieme, di concerto con i consiglieri comunali, per il bene di Tarquinia e per dare forma e sostanza al cambiamento che i cittadini ci hanno chiesto rispetto al recente passato. Al momento, rimarranno di mia competenza alcune deleghe, tra cui l’urbanistica e la cultura”.
E su quest’ultimo punto in parecchi sollevano dei dubbi.

“Come mai – si domandano gli attenti osservatori delle vicende comunali – una città come Tarquinia che vanta tremila anni di storia non ha un assessore che si occupi di turismo e cultura? Perché queste deleghe non sono state date dal primo cittadino a un assessore competente in materia?”
I dubbi sollevati, trovano conferme in quanto mancano altre deleghe “pesanti”, su questioni importanti per la vita cittadina, come politiche giovanili, spettacolo, demanio, patrimonio e urbanistica.
Infine, l’agricoltura, che in una città a vocazione agricola come Tarquinia non è una cosa di poco conto e che il Sindaco per il momento si tiene ben stretta.
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