Il 4 agosto scorso, i Carabinieri Forestali di Tarquinia hanno ricevuto numerose segnalazioni che riguardavano la chiusura di una strada che conduce al mare. L’interruzione è stata effettuata in località San Giorgio, con una sbarra posta al confine di uno dei consorzi di lottisti. Purtroppo non è la prima volta che la strada viene chiusa
Il 4 agosto scorso, i Carabinieri Forestali di Tarquinia hanno ricevuto numerose segnalazioni che riguardavano la chiusura di una strada che conduce al mare. L’interruzione è stata effettuata in località San Giorgio, con una sbarra posta al confine di uno dei consorzi di lottisti.
Purtroppo non è la prima volta che la strada viene chiusa con una sbarra. E’ già successo in passato. Siamo sicuri che i Carabinieri Forestali, sapranno accertare se la strada insiste su una proprietà privata e se il transito, visto che è stato libero per 50 anni, sia ormai una consuetudine accertata.
Inoltre, i militari dovranno accertare chi ha realizzato la strada o se la stessa si è creata spontaneamente per il transito continuo e pluriennale delle autovetture dirette al mare o ai vari lotti.
Una cosa è certa, occorre che il “caos” di San Giorgio sia risolto una volta per tutte, magari autorizzando le lottizzazioni, con indici di edificabilità giusti e nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio, regolando le autorizzazioni a costruire in modo da facilitare il lavoro delle maestranze e degli artigiani locali.
In merito all’installazione della sbarra sulla strada che conduce alla spiaggia della nota località del litorale tarquiniese, si registra l’opportuna dichiarazione del Presidente dell’Università Agraria di Tarquinia, Alberto Riglietti, che ha inviato una lettera al consorzio dei lottisti, chiedendo spiegazioni.
“La sbarra impedisce anche ai nostri dipendenti di poter accedere alle proprietà dell’Ente presenti nella zona – ha dichiarato il presidente dell’Università Agraria Riglietti – non possiamo quindi effettuare manutenzioni, controlli e attività di tutela ambientale e antincendio.”
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