È iniziata ieri pomeriggio la rincorsa verso le comunali del 2024. L’hanno lanciata i due consiglieri comunali di opposizione, Arianna Centini e Manuel Catini, durante una riunione molto affollata che si è svolta nella sala di alberata dante alighieri. Sala stracolma, tanti applausi di approvazione alle proposte dei due consiglieri che stanno facendo un ottimo
È iniziata ieri pomeriggio la rincorsa verso le comunali del 2024. L’hanno lanciata i due consiglieri comunali di opposizione, Arianna Centini e Manuel Catini, durante una riunione molto affollata che si è svolta nella sala di alberata dante alighieri.
Sala stracolma, tanti applausi di approvazione alle proposte dei due consiglieri che stanno facendo un ottimo lavoro e uno slogan “La Strada Giusta” che spiega molto sulle intenzioni dei promotori.
La cosa che ha colpito di più i giornalisti presenti è stata l’estrema eterogeneità del pubblico. Erano seduti vicini cittadini che hanno militato o sono stati noti elettori di partiti e movimenti sia di centro sinistra che di centro destra. Segno evidente che questo progetto attrae persone le più disparate.
La nuova creatura politica si chiamerà “Tarquinia 2024” e probabilmente sarà affiancata anche da altre liste civiche e da singoli che stanno dando in queste ore l’adesione al progetto.
“Il nostro è un patto civico – ha esordito Manuel Catini – una sfida alla solita politica. Non snaturiamo quello che siamo stati, ma adesso si apre una fase nuova per Tarquinia. Partiamo due anni prima e vogliamo dare un’organizzazione a un gruppo di persone che vengono da esperienze diverse ma che si ritrovano sugli obiettivi da raggiungere per il bene della città. Chiediamo a chi si avvicina di darci idee, adesioni e proposte. La nostra sfida è questa. Giochiamo a carte scoperte, rifiutando le vecchie logiche e ricercando la buona politica che è quella di stare tra la gente.”
Gli ha fatto eco Arianna Centini. “Siamo un patto civico per Tarquinia – ha detto – veniamo da storie politiche diverse ma ci troviamo uniti nei progetti da realizzare per la nostra città che attualmente è bloccata da un’amministrazione che sa solo chiudere le strade e null’altro.” Alla Centini è toccato il compito di descrivere, con l’ausilio di diapositive, l’attività svolta dai due consiglieri con un numero impressionante di interrogazioni presentate e che non hanno avuto risposta da parte della maggioranza che guida il Comune. La Centini ha snocciolato cifre: dai tantissimi fondi pubblici che l’amministrazione Giulivi non è stata in grado di intercettare, ai soldi che sono usciti dalle casse comunali per varie iniziative come ad esempio il trenino estivo.
A tenere a “battesimo” la nascita di “Tarquinia 2024” due esponenti politici che hanno fatto dell’impegno civico una bandiera: Maurizio Sandro Conversini, già sindaco per il centro sinistra, e Gianni Moscherini, arrivato per ben due volte al ballottaggio alle comunali per delle coalizioni civiche di centro destra.
Entrambi hanno elogiato i due consiglieri, ai quali con le rispettive dimissioni, hanno lasciato il posto in consiglio comunale. “Quando decidemmo assieme a Moscherini di dimetterci per lasciare il posto ad Arianna e Manuel – ha esordito Conversini – alcuni amici mi dissero che lasciavo una ragazzina. Mai scelta è stata così azzeccata. Infatti, nessuno in passato ha fatto il punto dell’attività svolta e ha relazionato ai cittadini su quanto fatto in consiglio comunale dopo un anno di mandato. Questi due amici, anche se vengono da esperienze politiche opposte, cercano delle soluzioni per migliorare le condizioni della città.”
A seguire Moscherini. “Mezza anima l’ho lasciata qui a Tarquinia – ha detto Gianni – questa è una bellissima riunione. Mi sembra di rivedere l’esordio di un mio progetto quando fondai Il Cantiere della Buona Politica, mettendo assieme persone di varia provenienza politica, ma che pensavano a risolvere i problemi della gente comune. Con questa aggregazione civica nasce un modo nuovo di mettere assieme cuori e cervelli al servizio della comunità cittadina. Non dimentichiamoci di chi abita a San Giorgio, sono delle persone alle quali hanno abbattuto le case mentre, se il Comune avesse applicato la legge 28/80, si sarebbe sanato tutto.”
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