Non ce l’ha fatta Silvia Casanova, la giovane e bella ragazza di Tarquinia affetta da una malattia rara e devastante: pseudo ostruzione intestinale cronica, conosciuta come Cipo. Da stasera ci sarà una stella in più a brillare sul cielo di Tarquinia. Lunedì scorso ha accusato forti dolori ed è stata ricoverata all’ospedale Belcolle di Viterbo,
Non ce l’ha fatta Silvia Casanova, la giovane e bella ragazza di Tarquinia affetta da una malattia rara e devastante: pseudo ostruzione intestinale cronica, conosciuta come Cipo. Da stasera ci sarà una stella in più a brillare sul cielo di Tarquinia.
Lunedì scorso ha accusato forti dolori ed è stata ricoverata all’ospedale Belcolle di Viterbo, dove una TAC ha rilevato una polmonite che è stata aggravata da una setticemia. Il suo fisico, debilitato dalla tremenda malattia, non ha retto e all’una di questa notte il cuore di Silvia ha smesso di battere.
I funerali si terranno domani, lunedì 23 gennaio 2023, alle ore 15.30, nella Chiesa della Madonna dell’Olivo.
Il mese scorso era risultata positiva al Covid, nonostante avesse fatti 4 dosi di vaccino, ma poi si era negativizzata. Lunedì come dicevamo i fortissimi dolori e stanotte il decesso che lascia tutti sgomenti e affranti dal dolore.
Aveva scritto al Presidente della Repubblica e Mattarella le aveva risposto. Una missiva l’aveva inviata anche al Santo Padre che aveva risposto con una lettera bellissima e alcuni rosari, riempiendo di gioia il cuore di Silvia e della sua famiglia.
“Ha combattuto fino alla fine, ma il fisico non ha retto – dice il marito Andrea Tufarini che gli è stato vicino notte e giorno per tanti anni – Silvia era una donna speciale e aveva il dono di rimanere simpatica a chiunque la conoscesse. E’ rimasta nel cuore di tutti.
Voglio far conoscere cosa è questa malattia, la Cipo – prosegue Andrea – non voglio che le sofferenze e le lotte di Silvia siano dimenticate in fretta. Sono stato sempre vicino a mia moglie, ma non voglio che altri malati rimangano senza assistenza e debbano soffrire quello che ha sofferto lei. Grazie alle denunce pubbliche, all’aiuto di associazioni e dei giornalisti, siamo riusciti ad ottenere per Silvia 6 ore di assistenza giornaliera. Ma la giornata è fatta di 24 ore e lei aveva bisogno di ricevere un’assistenza costante. Io dal 2017 l’ho assistita continuamente. Io ho dato tutto e lei ha dato tutto a me. Ci siamo sposati il 16 settembre del 2019, ma stiamo assieme da 13 anni. Non voglio far dimenticare Silvia, voglio che tutti lo sappiamo. Stava scrivendo un libro – conclude – assieme a un suo insegnante, il professor Riccioni. E’ quasi fatto, sarà l’occasione per parlare della malattia e di come sono trattati gli ammalati.”
Silvano Olmi
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