Nelle ultime tre settimane la Guardia di Finanza ha sequestrato una serie di beni ad oligarchi russi e società riconducibili a magnati ex sovietici. Nella “caccia” ai russi che hanno proprietà nel nostro paese, è incappata anche la Chiesa di Sant’Antonio Abate, posta in piazza Belvedere a Tarquinia. Sarebbe di proprietà del magnate russo Arkady
Nelle ultime tre settimane la Guardia di Finanza ha sequestrato una serie di beni ad oligarchi russi e società riconducibili a magnati ex sovietici.
Nella “caccia” ai russi che hanno proprietà nel nostro paese, è incappata anche la Chiesa di Sant’Antonio Abate, posta in piazza Belvedere a Tarquinia. Sarebbe di proprietà del magnate russo Arkady Rotenberg, che ha altri possedimenti nella Tuscia, tutti ovviamente “congelati”.
La Chiesa di Sant’Antonio Abate fino a una ventina di anni fa era un rudere. Venne acquistata, restaurata e trasformata in un luogo di culto ortodosso, attraendo fedeli da ogni parte del Viterbese.
La chiesa ha un vincolo imposto dal Ministero per i Beni Culturali e vi officia la messa un giovane sacerdote ortodosso, da molti anni a Tarquinia, stimato e benvoluto da tutti.
Speriamo che la guerra termini presto e si possano restituire i beni ai legittimi proprietari. Comunque la Santa Messa, nonostante il “congelamento” dei beni, potrà essere regolarmente officiata.
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