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L’eroe dimenticato, a 80 anni di distanza chi ricorda Luigi Bonelli?

L’eroe dimenticato, a 80 anni di distanza chi ricorda Luigi Bonelli?

Ottanta anni dal sacrificio di Luigi Bonelli. Chi lo ricorda? Il 12 luglio 2023 saranno 80 anni dal sacrificio di Luigi Bonelli, caduto nel 1943 mentre difendeva la Patria contrastando lo sbarco degli angloamericani a Gela, in Sicilia. Per l’eroismo dimostrato sarà decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria. L’eroico Ufficiale tarquiniese nasce

Ottanta anni dal sacrificio di Luigi Bonelli. Chi lo ricorda?

Il 12 luglio 2023 saranno 80 anni dal sacrificio di Luigi Bonelli, caduto nel 1943 mentre difendeva la Patria contrastando lo sbarco degli angloamericani a Gela, in Sicilia.

Per l’eroismo dimostrato sarà decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria.

L’eroico Ufficiale tarquiniese nasce nella nostra città il 14 settembre 1921, da Raffaele Bonelli e Arduina Fattori. Frequenta il corso, diventa Sottotenente di complemento e viene assegnato al 28° Reggimento artiglieria “Livorno”, inquadrato nell’omonima Divisione. I suoi soldati si copriranno di gloria in occasione dell’invasione anglo-americana della Sicilia.

La tomba di Luigi Bonelli e della madre Arduina Fattori

Il Reggimento è posto alla difesa costiera della Sicilia. Prende parte ai combattimenti del luglio e agosto 1943 per contrastare prima lo sbarco, poi l’avanzata delle unità alleate: Gela, Bivio Gigliotto, Piana di Catania, Adrano. Questi i nomi delle località dove i soldati italiani si coprono di Gloria.

I Reparti superstiti ripiegano a fine agosto in Calabria ed ai primi di settembre sono inviati al proprio centro di mobilitazione in Piemonte per la ricostituzione. Gli artiglieri non hanno modo di dare ulteriore prova del loro Valore : il Reggimento è sciolto in seguito al vergognoso armistizio dell’8 settembre 1943.

Il prode Bonelli non è con loro e non assiste allo sfacelo del Regio Esercito. E’ caduto da Eroe durante i furiosi combattimenti a Gela, al fianco dei suoi artiglieri che non ha mai smesso di esortare con le parole e con l’esempio.

Un impavido tarquiniese al quale sarà conferita la Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria.

“Comandante di sezione di batteria divisionale – recita la motivazione dell’alta onorificenza concessa nel 1949 – animatore e ardito, sapeva con l’esempio, mantenere alto, fra i dipendenti, lo spirito combattivo e lo sprezzo del pericolo in aspre giornate di combattimenti dando alta prova di sereno coraggio. Circondata la propria sezione dalle fiamme sviluppatesi in seguito a mitragliamento aereo e colpite ed incendiate le riservette munizioni, riusciva, con audacia e perizia, a far portare in salvo i pezzi e gran parte delle munizioni. Sottoposta la batteria ad intenso bombardamento aereo navale, continuava con calma e singolare audacia a dirigere il fuoco dei suoi pezzi e quindi le operazioni di ripiegamento benché soggetta a violenta reazione avversaria. Colpito mortalmente, cadeva sul trattore assieme ai suoi valorosi artiglieri.”

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