Finita la pacchia per i furbetti dell’acqua potabile. In queste ore la società Talete SpA, che gestisce il servizio idrico a Tarquinia e in molti comuni della Tuscia, sta provvedendo a “limitare” il flusso idrico degli utenti domestici morosi. Gli operai della Talete, infatti, stanno applicando agli impianti dei cittadini che non pagano l’acqua potabile
Finita la pacchia per i furbetti dell’acqua potabile. In queste ore la società Talete SpA, che gestisce il servizio idrico a Tarquinia e in molti comuni della Tuscia, sta provvedendo a “limitare” il flusso idrico degli utenti domestici morosi.
Gli operai della Talete, infatti, stanno applicando agli impianti dei cittadini che non pagano l’acqua potabile un marchingegno che limita a 25 litri al giorno il flusso idrico per le utenze morose.
Sembra che il sistema applicato sia perfettamente legale ed è quello utilizzato dalla Società pubblica per tentare di recuperare i crediti che vanta nei confronti di numerosi utenti. La percentuale di morosi a Tarquinia si aggira sul 30% delle utenze.
In pratica un tarquiniese non paga da anni le bollette dell’acqua, mentre due fanno il loro dovere.
“La situazione era fuori controllo da troppo tempo, occorreva intervenire in qualche modo” – dichiara una fonte molto vicina alla società idrica – da diverso tempo sono stati spediti solleciti ai morosi. Poi, circa un mese fa, gli operai della Talete sono andati in negozi e attività commerciali per iniziare il distacco delle utenze. Adesso si è passati ai privati, molti dei quali non pagano da diversi anni.”
Diversi di questi cittadini avranno sicuramente delle sofferenze di tipo economico, ma per questi deve intervenire il Comune, in particolare i servizi sociali. Ma per i furbetti non ci deve essere nessuno sconto. Pagare tutti, per pagare (tutti) meno.
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