Pubblicità

Gli alunni del Cardarelli contro il bullismo e il cyberbullismo

Gli alunni del Cardarelli contro il bullismo e il cyberbullismo

Una mattinata intensa, toccante e di grande valore educativo ha animato il Teatro Comunale Rossella Falk, in occasione dell’ultima Assemblea d’Istituto del “Vincenzo Cardarelli” organizzata dai rappresentanti uscenti Camilla, Irene, Marzio e Tiziano. Il tema scelto – il bullismo e il cyberbullismo – ha unito studenti, istituzioni e ospiti d’eccezione in un momento di confronto

Una mattinata intensa, toccante e di grande valore educativo ha animato il Teatro Comunale Rossella Falk, in occasione dell’ultima Assemblea d’Istituto del “Vincenzo Cardarelli” organizzata dai rappresentanti uscenti Camilla, Irene, Marzio e Tiziano. Il tema scelto – il bullismo e il cyberbullismo – ha unito studenti, istituzioni e ospiti d’eccezione in un momento di confronto profondo, dedicato simbolicamente alla memoria di Paolo Mendico, come richiamo al rispetto, all’ascolto e all’umanità.

A dare ancora più peso all’appuntamento, la presenza del Questore di Viterbo, Dott. Luigi Silipo, accolto dalla Dirigente scolastica Laura Piroli come esempio concreto di vicinanza dello Stato ai giovani. Un intervento, il suo, che ha saputo andare oltre il ruolo istituzionale, parlando direttamente ai ragazzi con parole sincere e incisive: «Ci sono porte che non devono mai essere aperte, perché una volta che certi individui riescono ad agganciarti, non ti lasciano più andare. Bisogna avere il coraggio di chiedere aiuto, di parlare, di non restare soli.»

Un messaggio che ha fatto riflettere i presenti sulla forza dell’empatia e sulla fragilità che nasce dal silenzio. Il Questore ha insistito sul valore dei piccoli gesti, come un abbraccio capace di “rompere il muro della paura e della solitudine”, spiegando che la vera forza non appartiene al gruppo che prevarica, ma a chi sceglie di proteggere. All’assemblea hanno preso parte anche la dottoressa Claudia Rossetti, psicologa, le referenti della Commissione Antibullismo le Proff.sse Paola Francucci e Nicoletta Mazzola, il Sindaco di Tarquinia Francesco Sposetti e l’Assessora all’Istruzione Sara Corridoni, che hanno ribadito l’importanza del dialogo tra scuola e istituzioni per costruire una comunità attenta e partecipe. Due giorni dopo, l’assemblea ha coinvolto altre classi, le terze e quarte, con un nuovo appuntamento, introdotto dalla proiezione del film Wonder.

A guidare il dibattito, la psicologa Rossetti e il Dirigente del Commissariato di Tarquinia e Vice Dirigente della squadra mobile di Viterbo, Dott. Giulio Cristofori, insieme per offrire agli studenti una doppia prospettiva: emotiva e legale. La psicologa Rossetti ha dato voce al non detto, partendo da una domanda semplice ma potente: «Come state?», invitando i ragazzi a riconoscere i segnali del disagio, a non ignorare chi soffre e a non essere spettatori passivi.

Ha parlato dei “gregari”, di chi vede ma non interviene, e dei rischi del web: “Una foto, un video, un
messaggio possono arrivare ovunque, in pochi secondi. E non tornano indietro”. Ha ricordato che
spesso il corpo parla quando la voce non riesce, attraverso mal di pancia, mal di testa, ansia, silenzi
improvvisi. “L’empatia – ha detto – è un allenamento. E voi potete scegliere ogni giorno se esercitarla”. Deciso, esperto, diretto: l’intervento del dottor Giulio Cristofori, forte di 36 anni di servizio in Polizia, ha portato nella sala la concretezza della realtà. Senza filtri, ha parlato di violenza, consenso, responsabilità e conseguenze legali. “Il rispetto nasce dal consenso.

Il corpo che non è tuo, va rispettato. L’amore non è possesso, e non giustifica mai la violenza: dopo uno
schiaffo arrivano sempre i fiori, ma quella non è protezione. È controllo.” Ha poi affrontato il tema
del cyberbullismo senza attenuare il peso delle parole: “Il web è un acceleratore di problemi. Prima di premere invio, contate fino a dieci. ù

Un messaggio o un’immagine, una volta inviati, non vi appartengono più. La diffusione non consensuale è un reato, anche se fatta per scherzo.” Il dirigente ha spiegato agli studenti i possibili provvedimenti:
ammonimenti del Questore, segnalazioni, sequestro del telefono, divieto di utilizzo dei dispositivi, fino a responsabilità penali. Ha poi toccato un altro tema sensibile: l’uso di sostanze. “Anche una sola canna non è un gioco: scattano la segnalazione in Prefettura, la sospensione del patentino, conseguenze sulla vostra libertà personale. Davvero vale la pena rischiare per un’ora di sballo?”

Rivolgendosi ai ragazzi ha aggiunto: “Se una compagna arriva a scuola con un occhio nero e dice di
essere caduta, non fermatevi alla risposta. Guardate, chiedete, preoccupatevi. L’indifferenza può
uccidere quanto la violenza.”

L’assemblea si è chiusa con un messaggio di responsabilità condivisa: la scuola non come luogo fisico ma come rete umana, dove nessuno deve sentirsi solo e dove il silenzio non può essere la risposta alla sofferenza. La Dirigente Piroli ha ringraziato docenti, tecnici, personale ATA e studenti per la partecipazione, mentre un lungo applauso è stato dedicato ai rappresentanti uscenti, che hanno lasciato un’eredità forte che la preside ha voluto racchiudere in una frase: “Siamo una squadra. In una squadra ognuno conta e ognuno rispetta gli altri.”
Un monito che la scuola di Tarquinia non vuole lasciar cadere nel vuoto: perché il bullismo non si
combatte solo con le parole, ma con gli sguardi, le scelte e il coraggio di non voltarsi mai dall’altra
parte.

admin
ADMINISTRATOR
PROFILE

Posts Carousel

Lascia un commento

L'email non sarà resa pubblica. I campi * sono obbligatori

Cancel reply

Ultimi post

Autori

Most Commented

Featured Videos