I risultati elettorali delle elezioni europee ci restituiscono una fotografia dell’Italia e di Tarquinia ben precisa. Innanzitutto l’affluenza alle urne: per la prima volta a livello nazionale votano meno della metà degli elettori, segno evidente di stanchezza e sfiducia da parte dei cittadini verso una classe politica che esprime slogan e non fati concreti. L’affluenza
I risultati elettorali delle elezioni europee ci restituiscono una fotografia dell’Italia e di Tarquinia ben precisa. Innanzitutto l’affluenza alle urne: per la prima volta a livello nazionale votano meno della metà degli elettori, segno evidente di stanchezza e sfiducia da parte dei cittadini verso una classe politica che esprime slogan e non fati concreti.

L’affluenza ai seggi dei tarquiniesi è più alta del dato nazionale grazie alle elezioni comunali che sono più sentite e i tanti candidati riescono ancora a sollecitare amici e parenti. Hanno votato 9.820 elettori, pari al 73,58 % , mentre la media nazionale è appena sotto il 50%.
Primo partito è Fratelli d’Italia, con 3456 voti (38,62%); secondo il PD distaccato di ben 20 punti percentuali, che si attesta a 1647 voti (18,40%); crolla il M5S con 1092 voti (12,20); testa a testa tra Forza Italia (686 voti) e Lega (684 consensi), quest’ultima salvata dal ciclone Vannacci che è votato da 400 tarquiniesi; Alleanza Verdi Sinistra rimedia 513 voti; a seguire gli altri partitini tutti ben al di sotto della soglia del 4% necessaria per ottenere seggi europei.

Facendo un confronto con le precedenti europee, la Lega si salva solo per il Generale Vannacci e pensare che alle elezioni del 2019 a Tarquinia incamerò 4051 voti, pari al 42,73% dei consensi! Crolla il M5S che dai 1744 voti delle precedenti europee scende a 1092 con una perdita percentuale del 6%. Sale il PD che guadagna oltre il 2%. Boom di Fratelli d’Italia: il partito della premier Meloni passa da 825 voti del 2019 a quota 3456, con un balzo del 30%. Benissimo Forza Italia che nel 2019 raggranellò 490 voti (5,17%) e domenica ha preso 686 consensi pari a 7,66% dei voti.
Andando a vedere le preferenze, in Fratelli d’Italia boom di voti, 1175, alla Meloni e 675 ad Antonella Sberna unica candidata della Tuscia; nel PD la Schlein Elena Ethel rimedia appena 356 voti seguita a ruota dall’ex-governatore Zingaretti con 227; nella Lega l’effetto Vannacci si fa sentire, il generale attira ben 400 preferenze, 2/3 dei voti del partito di Salvini; in Forza Italia buon risultato di Tajani votato da 238 elettori tarquiniesi; nel M5S in caduta libera il primo nelle preferenze è Dario Tamburrano mentre in AVS l’ex-sindaco di Roma, Ignazio Roberto Maria Marino, è votato da 67 elettori.


Se i voti espressi alle europee si riportassero alle comunali, la maggioranza di centro destra avrebbe il 53,91, con l’incognita Lega che attualmente non è rappresentata in Comune, e alle elezioni comunali i suoi rappresentanti sul territorio sono in liste civiche a sostegno di un candidato avverso a Giulivi.
Sempre riportando il dato europeo alle comunali il candidato di centro sinistra, anche unendo tutte le formazioni di area vasta, prenderebbe il 39,03%.
Ma le europee sono una cosa, le comunali un’altra. Dalle 14 di oggi, all’apertura delle urne, si saprà la verità.
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