Si è svolto sabato scorso il corteo organizzato dal Comitato per la difesa dell’ospedale di Tarquinia. Una manifestazione seria, composta, che ha visto la partecipazione di circa 200 persone che hanno sfilato dal Palazzo Comunale fino davanti al nosocomio tarquiniese. A guidare la protesta tanti ex politici, quasi tutti di sinistra. In prima fila abbiamo
Si è svolto sabato scorso il corteo organizzato dal Comitato per la difesa dell’ospedale di Tarquinia. Una manifestazione seria, composta, che ha visto la partecipazione di circa 200 persone che hanno sfilato dal Palazzo Comunale fino davanti al nosocomio tarquiniese.
A guidare la protesta tanti ex politici, quasi tutti di sinistra. In prima fila abbiamo notato Emanuela Fanelli, già consigliere comunale del PCI e assessore ai tempi dell’amministrazione Conversini, lo stesso Maurizio Sandro, per dieci anni primo cittadino tarquiniese e sempre battagliero nonostante l’età; Mauro Mazzola, già assessore al commercio del PCI, poi Sindaco di Tarquinia per due mandati, consigliere provinciale, assessore provinciale e presidente della provincia per il PD; Luigi Gentili, già consigliere del PSI e successivamente segretario del PD; l’Architetto Centini, già consigliere comunale dei DS e poi delegato alla Cultura per il PD; e tanti altri che hanno militato in formazioni di sinistra.
Non mancava la presenza di grillini, ex 5 Stelle o ancora in forza a quel partito. Inoltre, c’era dietro uno striscione un ex consigliere comunale di Civitavecchia, da sempre esponente di liste civiche orientate a mancina.
Insomma, gli esponenti della sinistra erano in netta prevalenza e si sono posti alla guida della protesta, intervenendo nel corteo che si è infine sciolto davanti all’ingresso dell’ospedale.
Tutto regolare, ci mancherebbe altro. Esprimere le proprie idee e la base del confronto democratico. Rimettersi in gioco, tornare in piazza per un così nobile fine è sicuramente meritorio e siamo i primi ad applaudire. Purtroppo, a nostro modesto avviso, non ci siamo con i tempi. Infatti, questa protesta doveva essere diretta negli anni scorsi verso la fallimentare gestione delle sanità regionale da parte del centro sinistra.
Questa manifestazione andava fatta quando il centro sinistra chiudeva gli ospedali della Tuscia, lasciava il nosocomio di Tarquinia senza medici e risorse, quando chiudeva il punto nascita, quando depotenziava ortopedia, quando i lavori allo stabile non finivano mai, quando veniva chiusa la cucina dell’ospedale e i pasti arrivavano da Perugia, quando nel luglio 2015 veniva chiuso il centro prelievi dell’Avis e non ancora riaperto, quando si gestiva la pandemia in maniera incerta e con grandi dubbi sulla questione dell’approvvigionamento delle mascherine anti covid. E potremmo (purtroppo) proseguire all’infinito.
Ma oggi al governo della Regione non c’è più il serafico Zinga, ma c’è Rocca del centro destra. E quale migliore occasione per protestare? Rocca non si è nemmeno seduto sullo scranno di Governatore del Lazio e già si agitano bandiere, si mostrano striscioni, si pretendono risorse e interventi mai chiesti in passato…In pratica, il centro sinistra cerca di chiudere il recinto dopo che i buoi sono stati fatti scappare da tempo dallo stesso centro sinistra…
Comunque la presidente del consiglio comunale, Federica Guiducci, ha già convocato un consiglio comunale per giovedì 30 marzo alle ore 15.
Siamo certi che in quella sede si metteranno in cantiere altre iniziative efficaci per ridare slancio al nostro ospedale che il 28 ottobre, ormai prossimo, compie ben 90 anni di vita, essendo stato inaugurato nel lontano 1933!
Lascia un commento
L'email non sarà resa pubblica. I campi * sono obbligatori