L’impianto geotermico in progetto a Castel Giorgio, in provincia di Terni, è un pericolo per tutta la Tuscia e il Governo Conte neghi l’autorizzazione”. Questo il grido di allarme dell’associazione ambientalista Fare Verde, su un progetto geograficamente lontano ma che può diventare un problema anche per Tarquinia. “Il governo nazionale dica no
L’impianto geotermico in progetto a Castel Giorgio, in provincia di Terni, è un pericolo per tutta la Tuscia e il Governo Conte neghi l’autorizzazione”. Questo il grido di allarme dell’associazione ambientalista Fare Verde, su un progetto geograficamente lontano ma che può diventare un problema anche per Tarquinia.

Roberto Tomassini

Silvano Olmi durante una manifestazione ambientalista
“Il governo nazionale dica no al progetto di una centrale geotermica a Castel Giorgio – dichiarano in un comunicato il presidente regionale di Fare Verde Silvano Olmi e quello provinciale Roberto Tomassini – anche il governatore regionale Nicola Zingaretti si schieri al fianco dei Sindaci e della popolazione della Tuscia.
Nel recente incontro sul contratto del lago di Bolsena, del fiume Marta e della costa tarquiniese, tenutosi in Provincia – sottolineano Olmi e Tomassini – tutti i partecipanti hanno espresso fortissima preoccupazione per l’impianto geotermico di Castel Giorgio, evidenziando il pericolo di contaminazione delle falde idriche e quello sismico.” Posizione che è stata giustamente ricordata ieri dal responsabile del contratto di lago e fiume, Luciano Dottarelli, rispondendo a delle dichiarazioni inesatte fatte alla stampa dal dirigente della società che vuole costruire l’impianto geotermico.

Terremoti rilevati nell’area di concessione delle centrale geotermica
“Questo impianto è un pericolo che grava sul territorio e sulla popolazione viterbese – concludono Olmi e Tomassini – già duramente colpiti dal problema dell’arsenico nell’acqua potabile, da 2000 nuovi casi ogni anno di tumori maligni, dal radon, dall’inquinamento delle falde acquifere sia profonde che superficiali e dalle emissioni della centrale a carbone di Civitavecchia.” Un progetto, quello che si vuole attuare a Castel Giorgio, che grava su tutta la provincia di Viterbo, anche su Tarquinia. Speriamo che l’amministrazione comunale a trazione leghista si schieri con la popolazione.
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