La giornata di giovedì scorso è stata caratterizzata da due importanti appuntamenti nella Tuscia, che hanno visto la partecipazione attiva del Capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti, e di rappresentanti istituzionali e del territorio.Uno di questi appuntamenti si è svolto a Tarquinia, con l’evento “Direttiva Bolkestein e riforma delle concessioni balneari”, organizzato dall’amministrazione
La giornata di giovedì scorso è stata caratterizzata da due importanti appuntamenti nella Tuscia, che hanno visto la partecipazione attiva del Capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti, e di rappresentanti istituzionali e del territorio.
Uno di questi appuntamenti si è svolto a Tarquinia, con l’evento “Direttiva Bolkestein e riforma delle concessioni balneari”, organizzato dall’amministrazione comunale nella sala consiliare.
L’incontro ha offerto un’opportunità unica per approfondire le tematiche legate alle concessioni balneari, con uno sguardo rivolto alle prospettive future, soprattutto alla luce delle possibili revisioni della direttiva da parte del nuovo Parlamento europeo, a seguito delle prossime elezioni previste per l’8 e 9 giugno.
Un dibattito ricco di spunti e riflessioni, che ha visto l’intervento del Capogruppo Foti, insieme all’On. Mauro Rotelli, Presidente della Commissione Ambiente della Camera, al consigliere regionale Giulio Zelli, del Sindaco Alessandro Giulivi e alla candidata di Fratelli d’Italia alle prossime elezioni europee, Antonella Sberna.

Particolarmente interessanti sono stati anche i contributi dei rappresentanti del settore balneare, tra cui i portavoce del SIB (Sindacato Italiano Balneari) e di Federbalneari.
E proprio l’esponente del SIB, Marzia Marzoli, ha diramato una nota stampa dove afferma che la direttiva europea “anche per Foti va rimessa in discussione. Anche perché la nostra presidente del consiglio Giorgia Meloni quando era in campagna elettorale è intervenuta tante volte sulla questione concessioni demaniali marittime, in difesa delle aziende balneari, del “made in Italy”.

Senza retorica – prosegue la Marzoli – la risorsa spiaggia, non è una risorsa scarsa, quindi l’articolo 12 della direttiva Bolkestein non entra nel merito. Dunque, dialogo aperto con la UE, ma la strada da percorrere deve essere trovata subito! Qui non c’è più tempo da perdere. Riteniamo di non dover spiegare quanto la balneazione attrezzata italiana sia importante non solo per l’economia ma persino per l’identità del nostro Paese. Quindi perché non c’è ancora una norma che chiarisca il caos attuale? Aspettare ancora per l’emanazione di una norma nazionale, chiara ed efficace sul riordino della durata delle concessioni demaniali, non è più procrastinabile. Allora perché lasciate tutto in mano ai giudici? La funzione legislativa spetta al Governo e al Parlamento. Perché non avete impugnato, e ancora potreste, la sentenza del Consiglio di Stato? Perché lo abbiamo dovuto fare come sindacato?
Il nodo sulla durata delle concessioni demaniali marittime riguarda decine di migliaia di imprese balneari italiane attualmente operanti. Non si tratta solo di stabilimenti balneari ma anche di ristoranti, chioschi, campeggi, spiagge ecc.: tutto ciò che insiste sul demanio sia marittimo che lacuale o fluviale. Non è assolutamente rinviabile un intervento normativo che eviti la gestione confusa e caotica delle funzioni amministrative in materia, con l’inevitabile conseguente contezioso che siamo costretti ad intraprendere presso le Autorità giudiziarie competenti.
Non crediamo di chiedere troppo – conclude l’esponente del SIB – soltanto che il Governo emani un atto normativo chiarificatore sulla durata delle concessioni demaniali marittime vigenti. Il problema non è l’Unione Europea ma l’Italia, che sembra non voler decidere se e come risolvere la questione delle concessioni balneari, se salvarle oppure espropriarle a favore delle multinazionali e di altro. Il modello turistico balneare Italiano è una eccellenza, ci chiediamo, perché distruggerlo?”
Lascia un commento
L'email non sarà resa pubblica. I campi * sono obbligatori