Per le “Giornate FAI d’Autunno” apre al pubblico il Ritiro della Bandita di Sebastian Matta, dove l’artista cileno trascorse molti anni della sua vita umana e artistica. Sabato 15 e domenica 16 ottobre, a Tarquinia, in località San Pantaleo, sarà possibile visitare dalle 9,30 alle 17,30 parte degli spazi privati dell’artista che ospitano alcune sue
Per le “Giornate FAI d’Autunno” apre al pubblico il Ritiro della Bandita di Sebastian Matta, dove l’artista cileno trascorse molti anni della sua vita umana e artistica. Sabato 15 e domenica 16 ottobre, a Tarquinia, in località San Pantaleo, sarà possibile visitare dalle 9,30 alle 17,30 parte degli spazi privati dell’artista che ospitano alcune sue opere
La prima visita sarà alle 9.30 e l’ultima alle 17,30. Le Giornate FAI d’Autunno, sono il grande evento autunnale di piazza che il Fondo Ambiente Italiano dedica al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, animato e promosso dai Gruppi FAI Giovani, con il supporto di tutte le delegazioni, i gruppi FAI e i gruppi FAI Ponte tra culture attivi da nord a sud della Penisola.
Immerso nella Maremma laziale, in località Bandita San Pantaleo (strada provinciale La Roccaccia), in una zona di grande pregio naturalistico, il ritiro della Bandita è un ex convento dei frati passionisti fondato nel 1750 da San Paolo della Croce e acquistato da Matta alla fine degli anni Sessanta, diventando casa, rifugio e luogo di lavoro fino agli ultimi anni di vita. Oggi sede di ’“Archives Matta”, la struttura conserva molti tesori dell’artista, dalle sculture in bronzo alle ceramiche, dai pastelli alle tele, dai disegni ai mobili, raccontando attraverso la magia di un luogo che sembra sospeso e senza tempo, l’immaginario fantastico e inimitabile di uno dei più carismatici, brillanti e visionari artisti del Novecento.
“Sono diverse le opere che collegano Matta a Tarquinia: dal grande pannello per la scuola materna di via Palmiro Togliatti, dallo spazio sociale della piazza antistante il palazzo comunale al trittico pittorico intitolato Perché le vittime vincano, testimonianza dell’impegno sociale e politico di Matta, passando per le grandi terre su iuta, La Cavalcata degli Etruschi e Autoapocalipse – sottolinea la capodelegazione FAI Viterbo Lorella Maneschi – le visite del 15 e 16 ottobre consentiranno di ammirare la dimora scelta dall’artista quale luogo di lavoro e rifugio, dove ha trascorso gran parte della sua vita. Un ringraziamento va al comune di Tarquinia, all’“Archive Matta” e allo staff che ne fa parte, nonché e soprattutto alla figlia di Matta, Alisée”.
“Oltre a essere un artista straordinario, Matta è stata una persona che ha voluto far conoscere il nome di Tarquinia nel mondo, avendo un fortissimo legame con questo territorio. Un legame che ci ha finalmente riportato qui dove è sepolto ma continua a vivere – afferma il sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi – con le Giornate Fai di Autunno, attraverso la collaborazione con la delegazione Fai Viterbo, si è quindi concretizzata la possibilità di aprire in via eccezionale al pubblico gli spazi privati dell’artista”.
Le opere di Matta si trovano in alcune delle più importanti collezioni pubbliche e private del mondo, come il Centre Pompidou di Parigi, lo Stedelijk Museum di Amsterdam, il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, l’Art Institute di Chicago, il Guggenheim Museum e il Metropolitan Museum di New York, il MoMA, il LACMA di Los Angeles, il MALBA di Buenos Aires, la Tate Britain di Londra.
Ai partecipanti verrà suggerito un contributo non obbligatorio a partire da 3 euro, che andrà a sostegno del FAI. Nei due giorni delle visite sarà attivo, dalle 9,30, un servizio navetta gratuito con partenza ogni ora dalla zona in località Il Piano, in via Domenico Sensi.
È consigliabile prenotarsi scrivendo a viterbo@delegazionefai.fondoambiente.it. Chi lo vorrà, potrà sostenere ulteriormente il FAI con contributi di importo maggiore oppure con l’iscrizione annuale, sottoscrivibile online o in piazza in occasione dell’evento.
Le Giornate FAI d’Autunno si svolgono nell’ambito della campagna di raccolta fondi “Ricordiamoci di salvare l’Italia” che il FAI organizza nel mese di ottobre.
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