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“Non hanno il mare e vogliono insegnarci come fare i balneari”

“Non hanno il mare e vogliono insegnarci come fare i balneari”

Sono trentamila le imprese che operano nel settore balneare in tutta Italia. Una fetta importante della nostra economia, un volano per il turismo dello Stivale. Un settore importante dell’economia tarquiniese, con un Lido che è maltenuto ma che comunque mantiene una certa attrattiva turistica. Eppure da qualche anno l’Europa, questo mostro con a capo le

Sono trentamila le imprese che operano nel settore balneare in tutta Italia. Una fetta importante della nostra economia, un volano per il turismo dello Stivale. Un settore importante dell’economia tarquiniese, con un Lido che è maltenuto ma che comunque mantiene una certa attrattiva turistica.

Il monumento al marinaio d’Italia, sul lungomare di Tarquinia Lido

Eppure da qualche anno l’Europa, questo mostro con a capo le solite teste, vuole imporre all’Italia una direttiva, la cosiddetta Bolkestein, che con la scusa di “liberalizzare” il mercato apre di fatto alle speculazioni delle grandi imprese internazionali a scapito dei gestori balneari italiani.

Stamattina, sulle pagine del quotidiano “La Verità”, il bravo Fabio Dragoni ha intervistato Alessia Berlusconi, figlia di Paolo e nipote di Silvio, che gestisce uno stabilimento, in Toscana si chiamano Bagni, a Forte dei Marmi. Un’intervista interessante e da leggere, alla quale ha partecipato anche Roberto Santini, anche lui storico gestore di uno stabilimento.

“Una direttiva profondamente ingiusta – ha detto la signora – e soprattutto non è nemmeno applicabile. La direttiva riguarda i servizi e non la concessione delle spiagge, che sono beni pubblici. Lo ha confermato lo stesso Bolkestein che ha ammesso che c’è un errore di applicazione della sua stessa direttiva. Un approccio punitivo nei confronti della nostra categoria che davvero non si comprende.”

Mentre il Governo Meloni sta cercando di trovare una soluzione, con la proroga delle concessioni balneari al 31 dicembre 2024, l’Europa nel frattempo “ricatta” il nostro Paese. O si mette mano alla faccenda o niente fondi del PNRR. Fondi, è bene ricordarlo, che NON sono a fondo perduto, ma sono PRESTITI che dovremo restituire alla matrigna europea con interessi salatissimi.

Una cosa sconcia che poteva venire solo dall’Europa dei mercanti, degli intrallazzi, degli scandali, delle mazzette magrebine e dei trolley pieni zeppi di soldi arabi.

Difendiamo i balneari, difendiamo la nostra economia da gente che non sa cosa sia il mare, perché non ce l’ha, e anzi vuole insegnarci come gestire le spiagge…

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