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L’artista “tarquiniese” Vito Bongiorno e l’attrice Nathaly Caldonazzo: vero amore o condivisione di progetti artistici?

L’artista “tarquiniese” Vito Bongiorno e l’attrice Nathaly Caldonazzo: vero amore o condivisione di progetti artistici?

C’è una coppia che sta facendo “esplodere” il mondo del gossip. E’ quella tra l’artista “tarquiniese” Vito Bongiorno classe 1963 e Nathaly Caldonazzo, l’attrice nata a Roma nel 1969. A guardare le immagini che i due “piccioncini” postano sui social, il loro non sarebbe un rapporto di semplice amicizia o un sodalizio di tipo artistico.

C’è una coppia che sta facendo “esplodere” il mondo del gossip. E’ quella tra l’artista “tarquiniese” Vito Bongiorno classe 1963 e Nathaly Caldonazzo, l’attrice nata a Roma nel 1969.

A guardare le immagini che i due “piccioncini” postano sui social, il loro non sarebbe un rapporto di semplice amicizia o un sodalizio di tipo artistico. Vero amore? Staremo a vedere: se sono rose fioriranno. Intanto lui, a precisa domanda, non si sbottona.

Ma quale è il rapporto tra Bongiorno e Tarquinia? Benché sia nato ad Alcamo, nella calda terra di Sicilia, e abbia vissuto a Roma, Vito Bongiorno è “tarquiniese d’adozione” perché ha avuto la residenza per molti anni e ha gestito un’attività commerciale nella nostra città.

Vito Bongiorno davanti a una sua opera d’arte

A Tarquinia ha mosso i primi passi nel mondo dell’arte e dalla Capitale degli Etruschi si è lanciato nel gotha artistico internazionale.

Secondo i soliti bene informati, la bella Nathaly avrebbe fatto breccia nel cuore di Vito mentre era ad Alcamo quale protagonista di una delle rassegne della Cooperativa Piccolo Teatro.

Il bel Bongiorno non ha mai tagliato le radici con la cittadina del trapanese. Infatti oltre a ritornare più volte ad Alcamo, dove abita la sorella, nella cittadina del trapanese si possono ammirare presso il MACA, Museo di Arte Contemporanea, alcune delle sue opere più belle.

Ogni tanto il bel Vito sente il richiamo della terra etrusca e torna a Tarquinia. Sono apparizioni fugaci, per salutare i vecchi amici e rivedere le bellezze tarquiniesi.

Forse, sarebbe il caso che anche la nostra città, spesso immemore dei “suoi” artisti, tributasse un uguale omaggio a Vito Bongiorno, “tarquiniese d’adozione” e con merito.

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