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La verità di Vannacci sul “Mondo al Contrario”

La verità di Vannacci sul “Mondo al Contrario”

Riceviamo e pubblichiamo questa riflessione di Silvano Olmi, giornalista e scrittore di Tarquinia. “Nella Tuscia ho trovato una grande famiglia, un’accoglienza eccezionale. L’appuntamento di oggi è organizzato dal Senatore Fusco ma non è un evento di un partito, ma l’occasione per parlare del mio libro.” Queste le prime parole del Generale Roberto Vannacci, che mercoledì

Riceviamo e pubblichiamo questa riflessione di Silvano Olmi, giornalista e scrittore di Tarquinia.

“Nella Tuscia ho trovato una grande famiglia, un’accoglienza eccezionale. L’appuntamento di oggi è organizzato dal Senatore Fusco ma non è un evento di un partito, ma l’occasione per parlare del mio libro.”

Queste le prime parole del Generale Roberto Vannacci, che mercoledì scorso, 8 novembre, ha parlato davanti a una sala stracolma presso le Terme dei Papi di Viterbo. Prima si è svolta una conferenza stampa alla quale ho partecipato come giornalista.

L’autore del tanto criticato libro “Il mondo al contrario”, era accompagnato dall’ex-senatore Umberto Fusco e ha risposto alle nostre domande senza nascondersi, a viso aperto, e tutti i giornalisti hanno apprezzato questi modi schietti. Quelle che seguono sono una sintesi delle sue parole.

Silvano Olmi e il Generale Vannacci

“La maggior parte delle persone che criticano il mio libro, spesso non lo hanno letto. E di questo sono dispiaciuto perché io sono per il confronto delle idee. Ho letto che l’Arci Gay ha criticato la mia presenza a Viterbo, ma io sono aperto al confronto e al dialogo con tutti. Loro?

Se il libro contenesse idee razziste, xenofobe o contrarie alla Legge e alla Costituzione, se io fossi socialmente pericoloso non sarei qui, ma in galera o nel migliore dei casi mi avrebbero mandato un avviso di garanzia. Invece nulla di tutto questo.

Devo rilevare con dispiacere che quando mi trovo davanti ai giornalisti mi accorgo che fanno domande che evidenziano di non aver letto il libro. Un libro nato per caso. All’inizio avevo l’intenzione di scrivere un articolo sul problema dell’energia e pubblicarlo su qualche sito on line.

Poi ho aggiunto altri capitoli e un amico mi ha consigliato di pubblicarlo con Amazon. In pochi giorni era pronto per essere messo in vendita.

Certo, non mi aspettavo questo successo che devo a Aldo Cazzullo (giornalista del Corriere della Sera) e a Mattia Pucciarelli (firma di Repubblica). Mi hanno fatto una pubblicità gratuita incredibile.

Il libro ha venduto 220mila copie, 17.800 il giorno dell’articolo di Pucciarelli e Cazzullo, dedico a loro il successo del volume, gli manderò 2 casse di prosecco per ringraziarli.

Pucciarelli aveva definito il Generale come Il Mostro di Firenzee aveva continuato con “le sparate del Generale con le sue frasi omofobe, razziste e xenofobe”; Cazzullo sosteneva che Vannacci “Si crede l’erede di Giulio Cesare” con un articolo che contestava duramente il libro e l’autore.

Tutti quelli che hanno criticato il mi libro in realtà non lo hanno letto – ha proseguito il Generale – si sono uniti al sentito dire, hanno criticato senza conoscere i reali contenuti del volume.

Dopo averlo pubblicato in proprio, sono stato contattato da una casa editrice che mi ha chiesto di pubblicare il libro e con la quale ho stretto un accordo verbale. Il giorno dopo mi ha chiamato un altro editore, molto più importante del precedente e mi ha offerto il doppio. Ma io ho una parola sola e per me vale più di un contratto scritto.

Scrivere un altro libro? Perché no? Ho altri capitoli nel computer che non hanno trovato spazio nel primo. Ci sto pensando.

Non parlo di pandemia e vaccini perché non sono competente e non parlo o scrivo di argomenti che non conosco. Ho letto tante banalità sul libro, ma lo ritengo utile per stimolare la riflessione, soprattutto tra i giovani. E’ un libro di educazione civica, non è la fonte della verità ma tratta di problemi sociali.

Il mio libro non è contro la Legge o la Costituzione, non istiga, spinge a riflettere. Sono contento e ringrazio al Dirigente Scolastica e la Professoressa di Francavilla Fontana che lo hanno fatto leggere ai propri alunni.

Sulla piattaforma Amazon il libro ha migliaia di commenti, il 95% positivi.

Il Ministro Crosetto non mi ha chiamato, sono andato io. Ci siamo parlati e mi sono sentito tutelato. Io non sono stato rimosso dal mio incarico di Comando, ma avvicendato. C’è un’inchiesta in corso che farà luce su tutta la vicenda. Sono fiducioso perché è svolta a mia tutela.

Non credo alla fatalità dell’immigrazione. E’ un fenomeno che va gestito, non possiamo far entrare tutti, c’è un limite. E non è giusto nei confronti di chi ha veramente diritto di essere accolto e protetto, perché scappa da una guerra o da una persecuzione.

In Australia si entra con un visto, se no ti rimandano a casa tua. Perché in Italia entrano tutti e spesso senza documenti?

Ho scritto che gli omosessuali non sono normali. Il mio potrebbe sembrare un attacco sgarbato agli omossessuali se non si conoscesse il significato della parola normale che si trova in qualsiasi dizionario d’italiano. Normale è tutto ciò che è consuetudinario. Se noi applichiamo questo concetto che esiste in tutte le materie alla società, non si capisce perché alcune associazioni hanno gridato allo scandalo quando lo applico agli omosessuali.

Un’indagine inglese attesta che gli omosessuali sono il 3,4% della popolazione e alle elezioni non sarebbero nemmeno rappresentati perché non supererebbero lo sbarramento del 4%. Se fossi alto 2 metri e 30 e mi dicessero che non sono normale non mi offenderei, sarei fuori dall’ordinario e quindi non normale in questo senso.

Quando i matrimoni tra omosessuali vengono ostentati rispetto a quelli eterosessuali è lì che la gente ti critica. Le nozze tra gay girano sulle tv, sono ostentate come certe parate, è normale che poi tanti critichino. Invece queste critiche oggi sono censurate e i gay sono considerati come se fossero una categoria protetta.

Il Generale non ha avuto remore durante la presentazione al pubblico di citare il filosofo Alain De Benoist, il teorico della nuova destra francese che due anni fa ha scritto un libro dal titolo “La nuova censura, contro il politicamente corretto” dal quale ha letto alcuni brani.

Dimostrando coraggio, serietà e di non aver paura di esprimere le proprie idee.

Il confronto e il dialogo sono il sale della democrazia. Qualche censore finge di dimenticarlo e tenta di propinarci la solita minestra sciapa. Ma la gente non ci casca più.

Silvano Olmi

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