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Fanucci espone il suo programma per l’agraria e chiede le dimissioni di Riglietti

Fanucci espone il suo programma per l’agraria e chiede le dimissioni di Riglietti

Si comincia a “muovere” la campagna elettorale per l’elezione del Presidente dell’Università Agraria e dei nuovo consiglio di amministrazione dopo il naufragio della giunta Tosoni. Ieri pomeriggio si è tenuta una lunga e proficua riunione dei candidati di Agraria Tricolore con il candidato presidente Alberto Riglietti. E proprio contro quest’ultimo si scaglia Fanucci che chiede

Si comincia a “muovere” la campagna elettorale per l’elezione del Presidente dell’Università Agraria e dei nuovo consiglio di amministrazione dopo il naufragio della giunta Tosoni.

Ieri pomeriggio si è tenuta una lunga e proficua riunione dei candidati di Agraria Tricolore con il candidato presidente Alberto Riglietti.

E proprio contro quest’ultimo si scaglia Fanucci che chiede un confronto pubblico con il candidato del centro destra e le sue dimissioni da assessore comunale.

“Caro Dott. Riglietti ti scrivo, e inizio dicendoti che non potevo immaginare avversario più degno di
te in questa competizione elettorale. Per un attimo abbiamo temuto che il tuo partito scegliesse altri
nomi di certo meno competitivi.”
Inizia quello che sembra essere un elogio la lunga missiva di Fanucci.
“Ora, facendo appello all’uomo di stile quale sei, vengo al punto e ti chiedo di fare la cosa giusta,
ovvero un piccolo passo indietro, rassegnando immediatamente le tue dimissioni da assessore
comunale. Non vorremmo infatti che le tue deleghe divengano protagoniste della campagna
elettorale, anche e soprattutto, perché tra le due cariche vi è incompatibilità e allora meglio scegliere
prima del voto.
Abbiamo appreso che sei il candidato dell’amministrazione comunale al gran completo, e soprattutto
del tuo Sindaco Giulivi di cui hai sempre condiviso ogni singola scelta. Sintonia legittima, per carità,
ma a questo punto, dal momento che il primo cittadino ha più volte scritto e detto che l’Università
Agraria va soppressa o accorpata al Comune, con tanto di tentativo di commissariamento, urge un
chiarimento.
Ti chiediamo perciò se la pensi come lui, se ti sei candidato per dismetterla o per amministrarla,
perché su questo argomento la tua voce in dissenso con il sindaco non si è mai levata, tantomeno
quella del tuo partito.
Continuo con una nota stonata: l’ordine alfabetico inizia in genere con la lettera A, ma non per voi
che avete messo in prima fila proprio quelli che hanno disertato il Consiglio dell’Università Agraria
e che hanno costretto quello che era il vostro Presidente a dimettersi
, lasciando l’Ente senza bilancio
e con uno statuto da riscrivere. L’idea che ci siano candidati più candidati di altri non ci piace proprio:
per questo noi puntiamo sul concetto di gruppo.
Ovviamente sono pronto ad un confronto pubblico, anche con Giovanni Marchetti che era il vostro
vicepresidente, così magari spiegherete anche ai cittadini perché l’Ente non ha più un’amministrazione: queste elezioni sono una vostra responsabilità perché non avete saputo tenere in vita la maggioranza.”

Fin qui gli attacchi di Fanucci, che nei giorni scorsi ha fatto conoscere una bozza del suo programma elettorale.

“L’Università Agraria ha bisogno di uno Statuto, nuovo, moderno, partecipato e sintetico – ha scritto il candidato alla presidenza della lista Terra Nostra- troppa indeterminatezza sulla natura giuridica dell’Ente, nella dicotomia tra privato e pubblico.
Vanno recepiti i precetti della Legge 168/2017 solo parzialmente integrati nel vecchio Statuto.
Concetti cardine: 1) tutela del patrimonio; 2) valorizzazione del paesaggio; 3) attenzione alle rinnovabili
a beneficio della collettività; 4) sostegno al mondo agricolo, rispetto della biodiversità e tutela del territorio inteso in senso complessivo.
Una premessa lo Statuto va riformato ma va soprattutto rispettato. Non può negarsi la natura privatistica riconosciuta all’Ente, ma questo non significa assenza di forme di controllo.
La nostra idea è uno Statuto che vincoli alle procedure pubbliche materie specifiche quali: assegnazioni
dei terreni per qualsivoglia finalità; assunzioni; appalti e in generale quanto abbia interesse diffuso e
collettivo. Massima trasparenza e pubblicità di ogni atto e provvedimento.
Istituzione dell’Assemblea Pubblica come momento di confronto con la collettività con cadenza
periodica. Centralità al consiglio previa riduzione del numero dei soggetti che ne fanno parte, modificazione della struttura dell’organo esecutivo comunque denominato e riparto delle competenze in forma ordinata e tassativa.
Riforma del sistema elettorale garantendo la partecipazione: la collettività elegge il consiglio, quest’ultimo
nomina il Presidente dell’Ente che è anche il presidente del Consiglio di Amministrazione, basta alla
duplicazione inutile delle cariche.
Al consiglio i poteri in materia di indirizzo e di bilancio, all’esecutivo il compito di attuare gli obiettivi
definiti.

Nuova figura il Direttore Generale, che si occupi della gestione pratica e del coordinamento, nuovi poteri
all’organo di revisione contabile e parere vincolante ai fini dell’approvazione dei documenti economici.
Abolizione della fascia di rappresentanza, il presidente dell’Ente non sfila, amministra.

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