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Due tarquiniesi al corteo patriottico di Viterbo per il Giorno del Ricordo

Due tarquiniesi al corteo patriottico di Viterbo per il Giorno del Ricordo

Un successo il corteo patriottico di Viterbo per il Giorno del Ricordo, c’erano anche due tarquiniesi: il presidente nazionale del Comitato 10 Febbraio, Silvano Olmi, e la presidente del consiglio comunale di Tarquinia, Federica Guiducci. I due cornetani hanno sfilato assieme dietro allo striscione del C10F che apriva il corteo. Si è svolta ieri, 10

Un successo il corteo patriottico di Viterbo per il Giorno del Ricordo, c’erano anche due tarquiniesi: il presidente nazionale del Comitato 10 Febbraio, Silvano Olmi, e la presidente del consiglio comunale di Tarquinia, Federica Guiducci. I due cornetani hanno sfilato assieme dietro allo striscione del C10F che apriva il corteo.

Si è svolta ieri, 10 febbraio 2023, a Viterbo, la cerimonia in occasione del Giorno del Ricordo organizzata dall’associazione Comitato 10 Febbraio della Tuscia.

Per commemorare i martiri delle foibe e l’esodo dal confine orientale di 350mila italiani, sono scesi in piazza circa 300 persone che hanno sfidato il freddo sfilando in corteo da piazza del Teatro a piazza martiri delle foibe istriane, dove sono stati deposti dei fiori al cippo che ricorda il viterbese Carlo Celestini. Tante le bandiere tricolori, i labari delle associazioni d’Arma e gli striscioni in ricordo dei Martiri delle foibe.

Erano presenti, oltre al Presidente della Provincia Alessandro Romoli e al sindaco di Viterbo Chiara Frontini, anche gli amministratori di altri Comuni della Tuscia, tutti indossavano la fascia tricolore: Vejano, Monterosi, Castel S. Elia, Bassano in Teverina, Tessennano, Bagnoregio, Tarquinia. Tra le personalità, il Deputato Mauro Rotelli, il Vice Prefetto Aggiunto Fabio Malerba e il Commissario Capo Carlo Maria Basile.

Il presidente nazionale, Silvano Olmi, ha letto i nomi e le storie dei quindici Martiri delle foibe nati a Viterbo e provincia, frutto delle sue ricerche storiche in archivi pubblici e privati. “La tragedia delle foibe non riguardò solo gli italiani che vivevano in Istria e Dalmazia da secoli – ha detto Olmi – ma anche quegli italiani che provenivano da altre regioni italiane e si trovavano lì per lavoro: finanzieri, poliziotti, carabinieri, impiegati dello Stato.”

Il presidente della Provincia Alessandro Romoli, ha denunciato tutti i negazionismi, di qualsiasi tipo, perché sono sinonimo di stupidità; il Sindaco Chiara Frontini ha invitato le giovani generazioni a studiare la storia nazionale, per non ripetere gli errori del passato; il Deputato Mauro Rotelli ha salutato le associazioni d’Arma e ha elogiato il Comitato 10 Febbraio per l’intensa opera di ricerca storica e di informazione su foibe ed esodo.

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