Sull’edizione di oggi del giornale “La Provincia”, l’ex sindaco Mauro Mazzola attacca per l’ennesima volta il consigliere del Movimento 5 Stelle Ernesto Cesarini, “reo” di aver votato una delibera dove sono elencati anche i fondi (le cosiddette compensazioni) che l’ente elettrico versa ogni anno al Comune di Tarquinia per aver riconvertito a carbone l’alimentazione della
Sull’edizione di oggi del giornale “La Provincia”, l’ex sindaco Mauro Mazzola attacca per l’ennesima volta il consigliere del Movimento 5 Stelle Ernesto Cesarini, “reo” di aver votato una delibera dove sono elencati anche i fondi (le cosiddette compensazioni) che l’ente elettrico versa ogni anno al Comune di Tarquinia per aver riconvertito a carbone l’alimentazione della centrale elettrica di Civitavecchia.
Il carbone, usato al posto del vecchio combustibile, entrambi altamente inquinanti per l’ambiente e per la salute pubblica. Non a caso Tarquinia è purtroppo in prima fila nel report del Registro tumori della ASL di Viterbo. Un registro che venne istituito per la nostra provincia nel 2010, dopo una intensa campagna ambientalista capeggiata dall’associazione Fare Verde.
Speriamo che la centrale di Civitavecchia chiuda i battenti nel 2025, come più volte annunciato. Lo chiediamo noi, lo chiedono i parenti dei tarquiniesi malati di tumore.
L’ex-primo cittadino nella sua dichiarazione ricorda il lancio delle monetine durante il consiglio comunale, gli attacchi durissimi del fronte “no-coke” e le tante vicende che hanno costellato questa vicenda dopo che lui e la sua maggioranza accettarono i fondi dell’ente elettrico.
Anche noi vogliamo fare esercizio di memoria, perché tante cose con il tempo si dimenticano, mentre invece la storia è maestra di vita.
Ricordiamo che Mazzola vinse il ballottaggio contro Giulivi per una manciata di voti e che i “no coke” non votarono certamente il centro destra, nonostante Giulivi avesse subito condiviso questa battaglia per l’ambiente e consentito l’occupazione pacifica della sala del consiglio comunale.
Vogliamo ricordare il quasi scontro fisico durante un consiglio comunale, con le urla, gli insulti e il grido “Ti ammazzo” che ancora riecheggia nelle nostre orecchie. Vogliamo ricordare la manifestazione di piazza, con la foto finale di tutto il gotha della sinistra tarquiniese schierato dietro allo striscione “No al Carbone”. Una foto prontamente sbiadita dall’accettazione delle compensazioni.
Vogliamo ricordare le polemiche intorno al funzionamento dell’Osservatorio Ambientale Regionale, previsto dal decreto governativo di approvazione della centrale a carbone di Civitavecchia e la struttura posta alle Saline di Tarquinia, definita “osservatorio ambientale” e gestita da un Consorzio di Comuni.
Vogliamo ricordare che una “pasionaria” del movimento no-coke andò per alcuni mesi a fare l’assessore all’ambiente della maggioranza Giulivi, attirandosi le ire dei suoi compagni d’avventura.
Vogliamo ricordare i fiumi di articoli, le tante polemiche politiche, le schiene dritte e i voltafaccia.
Non dimentichiamo. La memoria è importante.
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