Il 30 per cento degli utenti a Tarquinia non paga l’acqua potabile. Questa sarebbe la percentuale di evasione tra gli utenti della nostra città. Secondo una persona da noi contattata, molto addentro alle dinamiche del servizio idrico, un tarquiniese su tre non paga la bolletta dell’acqua, alla faccia del restante 70 per cento che, invece,
Il 30 per cento degli utenti a Tarquinia non paga l’acqua potabile. Questa sarebbe la percentuale di evasione tra gli utenti della nostra città.
Secondo una persona da noi contattata, molto addentro alle dinamiche del servizio idrico, un tarquiniese su tre non paga la bolletta dell’acqua, alla faccia del restante 70 per cento che, invece, ogni tre mesi si vede recapitare bollette a volte salatissime.
Come è possibile tutto ciò? Sicuramente il passaggio del servizio idrico dal Comune alla Società Talete non è stato “indolore” per la Spa pubblica. Infatti, l’elenco degli utenti sembra non sia stato completo, e una “sacca” di evasori totali deriverebbe da questo “peccato originale”. Non è che le amministrazioni passate non abbiano attuato una “caccia all’evasore”. Con un confronto incrociato dei contratti di luce e gas, ogni anno venivano scoperti cento evasori totali dell’acqua. Allacci fatti nel dopoguerra o giù di lì, soprattutto nel centro storico, dove è difficile accertare il passaggio di tubi e tubicini dalla condotta principale alle abitazioni.
A questa “evasione storica”, c’è da aggiungere quella dei “morosi” inveterati. Quelli, cioè, che pur avendo i soldi per pagare, non hanno mai versato una lira al Comune, certi di farla franca. In passato si parlò di evasori eccellenti: noti ristoratori, enti pubblici, cittadini in vista.
Sembra che questo uso sia ancora in vigore e che la malapianta del non pagare non sia stata definitivamente estirpata. Certo è, che il mancato pagamento delle bollette ricade poi sugli utenti che pagano. Portare l’acqua potabile nelle case dei cittadini costa, e tanto. Ma se ogni cento utenti, trenta non pagano e se ne infischiano, il costo dell’intero servizio ricade sui 70 che versano regolarmente.
Va sottolineato che tra gli evasori c’è una parte di persone che non pagano perché semplicemente non hanno i soldi per farlo. Ma per la “evasione di necessità” intervengono i servizi sociali comunali a sopperire. Altro è l’evasione volontaria e pervicace, quella per capirci dei “furbetti” che possono ma NON vogliono pagare.
A questi personaggi l’acqua va staccata immediatamente. Talete e il Comune intervengano subito per ridare la certezza del diritto ai cittadini onesti. A proposito di Comune: ma le fontanelle pubbliche e soprattutto le due fontane, quella davanti al palazzo comunale e quella a viale Luigi Dasti, hanno il contatore installato? Chi paga quell’acqua?
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