Una campagna elettorale sotto tono, a Tarquinia qualcuno l’ha definita “moscia”. Un segnale di questa situazione è la mancata affissione dei manifesti sulle plance elettorali. Negli anni passati attorno ai tabelloni si scatenava una vera e propria “guerra dei manifesti”, con immagini dei candidati e loghi dei partiti affissi in grande evidenza. Era il modo
Una campagna elettorale sotto tono, a Tarquinia qualcuno l’ha definita “moscia”. Un segnale di questa situazione è la mancata affissione dei manifesti sulle plance elettorali.
Negli anni passati attorno ai tabelloni si scatenava una vera e propria “guerra dei manifesti”, con immagini dei candidati e loghi dei partiti affissi in grande evidenza. Era il modo principale per far conoscere lo slogan, il candidato e il partito agli elettori. Tutti buttavano un occhio a quelle immagini, anche solo per curiosità.
Gli unici e i primi ad aver utilizzato a Tarquinia i tabelloni elettorali sono stati quelli di Fratelli d’Italia. Gli altri partiti? Per il momento non pervenuti.
Inoltre, gli spazi per i manifesti non sono stati ancora divisi e numerati e quindi si assiste allo spettacolo di vecchi manifesti con le immagini dei candidati rovesciate.
Va bene che tutti ormai si sono buttati sui social e sentiamo ripetere che “i manifesti li leggono solo gli anziani e non i giovani”. A parte l’affermazione un poco “razzista” verso chi ha una certa età, ma vorremmo ricordare che gli “anziani” votano e il loro giudizio vale come quello di un ragazzo di 18 anni.
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