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Tarquinia nel “Louvre di Abu Dhabi”, il primo museo universale del mondo arabo

Tarquinia nel “Louvre di Abu Dhabi”, il primo museo universale del mondo arabo

“Sono rimasto senza parole nel vedere queste foto che una mia amica ha condiviso con me dal Louvre di Abu Dhabi.” Con queste parole Manuel Catini, consigliere comunale della nostra città, ha commentato le foto condivise sui social da una sua amica in visita al Museo della Capitale degli Emirati Arabi. E siamo rimasti senza

“Sono rimasto senza parole nel vedere queste foto che una mia amica ha condiviso con me dal Louvre di Abu Dhabi.”

Con queste parole Manuel Catini, consigliere comunale della nostra città, ha commentato le foto condivise sui social da una sua amica in visita al Museo della Capitale degli Emirati Arabi.

E siamo rimasti senza parole anche noi vedendo il nome di Tarquinia su uno degli allestimenti del primo Museo universale del mondo arabo.

Tarquinia nell’allestimento del Museo degli Emirati Arabi

Il Museo è un vero paradiso per gli amanti dell’arte e mette in mostra opere di rilevanza storica, culturale e sociologica che spaziano da epoche antiche fino all’era contemporanea.

In un allestimento, vicino a “New Ireland”, “Domagnano” (che è un castello della Repubblica di San Marino) e altre località citate in lingua araba o cinese, campeggia il nome Tarquinia.

Non sappiamo quale sia stato il motivo che ha spinto i creatori del Museo e citare la nostra città: ammirazione per Tarquinia? la posizione geografica rispetto alla capitale degli Emirati?

Non lo sappiamo, è una piccola cosa, ma siamo orgogliosi che questo sia accaduto.

La sala dove è riportato, sul pavimento, il nome Tarquinia

A questo punto l’amministrazione comunale potrebbe prendere contatti con il Museo e magari, proponiamo noi, sviluppare una collaborazione che avrebbe ricadute positive sul nostro turismo cittadino.

Poiché come si legge nel sito ufficiale, “la struttura ospita 9.200 m² di gallerie, tra cui la Galleria Permanente e la Galleria Temporanea arricchite da opere ricevute in prestito dai più celebri templi della cultura francesi come il Museo del Louvre, il Museo d’Orsay e il Centre Pompidou, perché non creare uno scambio culturale e magari, in accordo con la Sovrintendenza, “prestare” qualche opera etrusca non esposta al pubblico e che giace negli scantinati del Museo Nazionale Tarquiniense?

Una suggestiva immagine del Museo

In conclusione, facciamo nostre le parole di Manuel Catini che, commentando la condivisione delle foto, ha ringraziato l’amica e ha scritto che “Il nome “Tarquinia” inciso nella pavimentazione della prima sala di questo luogo così iconico, è l’ulteriore riprova che deve farci riflettere sull’enormità della nostra storia, impressa fino a luoghi così lontani e prestigiosi. È un promemoria dell’importanza di preservare e celebrare le nostre radici, la nostra cultura e le storie che ci rendono unici. Grazie, amica mia, per aver condiviso questi scatti straordinari. Mi ha fatto sentire parte di qualcosa di veramente speciale.”

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