La nostra città si sta “impoverendo”? Cerchiamo di capire se è vero. Innanzitutto, preoccupa la situazione generale dell’Italia e del mondo, travolti dalla pandemia del Covid e dalla conseguente gravissima crisi economica che si sta abbattendo soprattutto sulle fasce deboli della società. Un’Italia fragile, fragilissima, dove le multinazionali acquistano le aziende, incassano i contributi statali,
La nostra città si sta “impoverendo”? Cerchiamo di capire se è vero.
Innanzitutto, preoccupa la situazione generale dell’Italia e del mondo, travolti dalla pandemia del Covid e dalla conseguente gravissima crisi economica che si sta abbattendo soprattutto sulle fasce deboli della società.
Un’Italia fragile, fragilissima, dove le multinazionali acquistano le aziende, incassano i contributi statali, e poi “scappano” chiudendo stabilimenti industriali e lasciando a casa migliaia di operai.
Un’Italia dove, nel 2018, 5 milioni di cittadini sono in povertà assoluta e 9 milioni in condizioni di povertà relativa. Pur restando molto elevata, nel 2019 la percentuale di popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale si riduce rispetto al 2018 (da 27,3% a 25,6%) per la minore incidenza delle situazioni di grave deprivazione materiale e di bassa intensità lavorativa. La quota di individui a rischio povertà resta stabile al 20,1%. Nel 2019 si contano in Italia 4,6 milioni di individui poveri, una enormità.
Per Tarquinia una “fotografia” la scatta la Caritas del Duomo, impegnata da 10 anni nella distribuzione dei viveri ai bisognosi, specialmente famiglie. Nel 2020 la Caritas tarquiniese ha effettuato 20 distribuzioni di viveri che hanno raggiunto 3.318 persone, +23% rispetto al 2019. I pacchi distribuiti l’anno scorso sono stati 1.365, 25% in più rispetto al 2019.
All’interno dei pacchi sono stati inseriti 8.917 chili di viveri del Banco Alimentare Lazio. Una boccata d’aria per le famiglie tarquiniesi, che hanno ricevuto anche verdure e frutta delle aziende agricole locali. La città si è attivata e anche altre realtà, associazioni di volontariato e singoli cittadini, hanno aiutato i più bisognosi.
Allora, che fare? Cosa fa l’amministrazione comunale e in particolare l’assessore ai servizi sociali? Una volta si diceva di una persona: “vive la sua povertà con dignità.” Il consumismo imperante ha tolto ai poveri anche la dignità.
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