La società idrica Talete sarebbe in procinto di staccare i contatori e interrompere l’erogazione dell’acqua potabile ai tarquiniesi che non pagano le bollette. Fonti attendibili riferiscono che stanno per essere spedite le raccomandate ai morosi. Per il momento riceveranno le lettere quelli che hanno accumulato bollette insolute per un totale di oltre mille euro. E
La società idrica Talete sarebbe in procinto di staccare i contatori e interrompere l’erogazione dell’acqua potabile ai tarquiniesi che non pagano le bollette. Fonti attendibili riferiscono che stanno per essere spedite le raccomandate ai morosi. Per il momento riceveranno le lettere quelli che hanno accumulato bollette insolute per un totale di oltre mille euro. E sono tanti. Poi seguiranno tutti gli altri.
Una pioggia di raccomandate sta quindi per intasare l’ufficio postale tarquiniese e i postini avranno un bel da fare per recapitare le missive che contengono l’ingiunzione a pagare. A ricevere le lettere, scritte dall’ufficio contenzioso della Talete, non saranno solo semplici cittadini. Sembra, ma il condizionale è d’obbligo, che tra i morosi ci siano nomi noti, importanti aziende, stimati professionisti e enti. Tutti personaggi che nessuno si aspetterebbe di trovare nell’elenco di chi non paga l’acqua.
Il presidente della Talete, Andrea Bossola, da settimane reclama il pagamento delle bollette insolute poiché il bilancio della società pubblica piange da anni lacrime amare. A Civita Castellana il neo presidente ha già attivato il distacco di numerose utenze, incontrando le proteste dei cittadini e dell’amministrazione comunale, giustamente preoccupata per la sorte delle famiglie bisognose. Gli effetti del “pugno di ferro” però si stanno vedendo e tanti civitonici si sono precipitati a saldare il debito con la società idrica o a chiedere la rateizzazione delle bollette non pagate.
Nel frattempo, poiché il mancato pagamento dell’acqua è diventato un fenomeno nazionale, l’Arera, l’autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambienti, Direzione Sistemi Idrici, ha formulato recentemente una direttiva per il contenimento della morosità nel servizio idrico integrato, con il quale introduce il divieto della rimozione del contatore per alcuni utenti domestici. Si tratta solo di una bozza, ma potrebbe essere approvata a breve. In pratica, a determinati morosi “per necessità” andrebbe comunque garantita una quantità d’acqua minima giornaliera di 50 litri per ciascuna persona componente il nucleo famigliare moroso.
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