Si è svolto venerdì scorso, a Viterbo, nella sala riunioni della Provincia, un convegno organizzato dal Comitato “Non ce la beviamo” sullo scottante problema dell’acqua. Presenti diversi consiglieri comunali e Sindaci dei Comuni più sensibili al problema idrico e alla situazione economica in cui si trova la Società Talete, che gestisce il servizio nella nostra
Si è svolto venerdì scorso, a Viterbo, nella sala riunioni della Provincia, un convegno organizzato dal Comitato “Non ce la beviamo” sullo scottante problema dell’acqua. Presenti diversi consiglieri comunali e Sindaci dei Comuni più sensibili al problema idrico e alla situazione economica in cui si trova la Società Talete, che gestisce il servizio nella nostra provincia.
Solo due i tarquiniesi presenti: il neo eletto consigliere comunale Maurizio Sandro Conversini e l’ex-consigliere Silvano Olmi, quest’ultimo in qualità di ambientalista.
Nella sala, dove campeggiava uno striscione con sopra scritto “SI Acqua pubblica, NO Talete”, una grande presenza di pubblico. Il primo intervento è stato quello dell’avvocato Mezzetti, il quale ha evidenziato la legge regionale n.5 del 2014, approvata all’unanimità dal consiglio regionale e non ancora applicata, che consentirebbe di bypassare la Talete e far rimanere pubblica l’acqua e non in mano a una società per azioni, peraltro partecipata interamente da enti pubblici.
L’ex-Sindaco Bengasi Battisti ha ripercorso rapidamente la storia del referendum per l’acqua pubblica e ha sottolineato come “l’acqua è un bene esauribile, che abbiamo il dovere di preservare per le generazioni future. Vogliamo l’acqua veramente pubblica e fuori dalle logiche di mercato. Abbiamo preparato una bozza di delibera per chiedere l’individuazione dei bacini idrici regionali e l’applicazione completa della legge 5/2014.”
Il consigliere comunale di Viterbo, Erbetti, ha denunciato “la mancanza di un piano industriale da parte della Talete” e che la società perde 8 milioni di euro d’acqua a causa delle condutture fatiscenti.
“Tutti i partiti osteggiano l’acqua pubblica – ha dichiarato la consigliera comunale di Viterbo, Chiara Frontini – c’è stato il pignoramento dei conti della Talete da parte del Comune di Viterbo che ha creato diversi problemi. Si cerca di privatizzare la Talete.”
Sono seguiti gli interventi di Sindaci e amministratori comunali. “Sono stato eletto da pochi giorni – ha detto Conversini – siamo senza partito ma non senza idee. Ci hanno detto che da Talete non si poteva più uscire, invece stasera abbiamo accertato che i Comuni possono uscire e fare da sé. Il PD di Tarquinia che ha governato la città è passato armi e bagagli in Talete e non capiamo perché. Adesso c’è la Lega, vediamo cosa faranno su questo tema. Chiediamo con forza che l’articolo 5 sia applicato almeno per il viterbese.”
Insomma, la battaglia è appena iniziata. La domanda è sempre la stessa: Talete SI o Talete NO?
Lascia un commento
L'email non sarà resa pubblica. I campi * sono obbligatori