Cala come un incubo su Tarquinia il progetto dell’inceneritore nella zona industriale. Infatti, a metà giugno è giunta al Comune di Tarquinia la documentazione relativa alla richiesta di VIA, Valutazione d’Impatto Ambientale, presentata alla Regione Lazio dalla società A2A Energia SpA. Si tratta di un colosso dell’energia e del trattamento dei rifiuti, che gestisce gli
Cala come un incubo su Tarquinia il progetto dell’inceneritore nella zona industriale. Infatti, a metà giugno è giunta al Comune di Tarquinia la documentazione relativa alla richiesta di VIA, Valutazione d’Impatto Ambientale, presentata alla Regione Lazio dalla società A2A Energia SpA.
Si tratta di un colosso dell’energia e del trattamento dei rifiuti, che gestisce gli inceneritori di Brescia; Bergamo, Milano Silla 2, Corteolona (PV), Filago (BG) e di Acerra (NA).
Per costruire l’impianto di Tarquinia la A2A spenderà 400 milioni di euro e l’impianto brucerà tonnellate e tonnellate di rifiuti, trasportati da centinaia di camion al giorno.
Nonostante le rassicurazioni dei progettisti e gli studi allegati alla richiesta, Tarquinia non può stare tranquilla. Il nostro territorio ha già dato, in termini di inquinamento proveniente dalle centrali di Montalto di Castro e Civitavecchia e in numero di morti per cancro.
Non vogliamo altri impianti inquinanti. Ne va della nostra salute e di quella dei nostri figli.
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