Che il sindaco di Tarquinia sia una persona che non le manda a dire, è cosa nota. Ma nella recente conferenza stampa, il primo cittadino ha mandato un segnale forte ai proprietari degli stabilimenti balneari. Anche troppo forte. Ma andiamo con ordine. Cosa ha detto il neo leghista Giulivi di così “scandaloso”? In verità niente
Che il sindaco di Tarquinia sia una persona che non le manda a dire, è cosa nota. Ma nella recente conferenza stampa, il primo cittadino ha mandato un segnale forte ai proprietari degli stabilimenti balneari. Anche troppo forte.
Ma andiamo con ordine. Cosa ha detto il neo leghista Giulivi di così “scandaloso”? In verità niente di nuovo, ma pesano le parole che, come sono state dette, suonano da forte rimprovero, uno “schiaffo” agli imprenditori turistici del Lido.
L’occasione di questo rimbrotto è stata la conferenza stampa di presentazione della stagione teatrale. A proposito: a Montalto di Castro “Lea Padovani” è scritto con caratteri cubitali sulla facciata del teatro a lei dedicato, a Tarquinia il nome di Rossella Falk per leggerlo serve il cannocchiale.
In occasione della conferenza stampa, incalzato dai giornalisti presenti, Giulivi ha detto alcune cose.
La prima è che Tarquinia nel 2020 festeggerà i tremila anni di storia, con la riesumazione del Premio Cardarelli e la celebrazione del genio di Sebastian Matta. Sogni o realtà? Staremo a vedere. Inoltre, sarà inaugurata la pinacoteca, al terzo piano di Palazzo Bruschi.
La seconda è che quello del 31 dicembre 2019 sarà l’ultimo capodanno in piazza. “Evitiamo queste cose da paese”, ha detto il primo cittadino. E su questo non ha tutti i torti. Per una decina di anni abbiamo assistito a un impiego di denaro pubblico per un evento che , nonostante gli “sforzi” per magnificarlo di alcuni cronisti locali, non ha mai raggiunto partecipazioni di pubblico oceaniche. Impiegare quei soldi per qualcosa di più concreto non è sbagliato.
La terza è stato lo “scarico” nei confronti del Presepe Vivente, bollato anch’esso come “una cosa da paese”. Su questo punto non siamo concordi con Giulivi. Il Presepe Vivente è un’eccellenza nel panorama (scarso) di eventi di Tarquinia. Non ci risulta che l’associazione che lo organizza abbia mai litigato (su questo gli organizzatori dovrebbero farsi sentire pubblicamente, poiché pesantemente chiamati in causa dal sindaco) e anzi, sono stati bravi a resistere tutti questi anni.
La quarta è stato l’annuncio di voler portare una tappa del Giro d’Italia di ciclismo e una della Tirreno-Adriatico, a Tarquinia. Iniziativa suggestiva, ma per molti si tratta di un altro modo per spendere soldi in maniera effimera, senza che la nostra città ne tragga benefici duraturi in prospettiva.
Infine, la “cannonata” del sindaco contro i balneari. Il primo cittadino avrebbe detto: “Gli operatori che fanno? Ancora aspetto una proposta concreta. Per il ripascimento della spiaggia i soldi pubblici non ci sono più. Dovevano fare un consorzio e mettere da parte i soldi, invece hanno messo solo file di ombrelloni in più. Chi è causa dei suoi mal, pianga se stesso.” Inoltre, si sarebbe lasciato andare a una battuta sulle maree da spostare da un’altra parte con l’aiuto di qualcuno in Vaticano.
Parole di fuoco, che suonano come uno “schiaffo in faccia” alla categoria dei balneari, già duramente provati dalle mareggiate di questo inverno, con l’acqua giunta sotto gli stabilimenti e una stagione estiva che si prospetta come un incubo.
Staranno zitti i balneari?
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