Si deve a Carla Valdi, insegnante in pensione, il ritrovamento del testo della “Canzone di Corneto”. Lo ha annunciato lei stessa con un post pubblicato oggi su Facebook. “Ricapitolando – ha scritto Carla – dopo essermi arrampicata al secondo piano di casa mia ed essere pure scesa nei sotterranei, ho finalmente trovato il testo de
Si deve a Carla Valdi, insegnante in pensione, il ritrovamento del testo della “Canzone di Corneto”.
Lo ha annunciato lei stessa con un post pubblicato oggi su Facebook.
“Ricapitolando – ha scritto Carla – dopo essermi arrampicata al secondo piano di casa mia ed essere pure scesa nei sotterranei, ho finalmente trovato il testo de La canzone di Corneto , che la compagnia teatrale delle sorelle Carla e Nanda Valdi cantarono in apertura della commedia TuttoTitta, dedicata alla vita, alla poesia e alle stramberie del nostro grande poeta dialettale Titta Marini. Anno 1999.
Replicata poi negli anni in vari teatri della provincia di Viterbo – ha proseguito Carla – di seguito la trascrivo. Se qualcuno conosce altre strofe, le aggiunga per piacere.”
Il testo è il seguente:
E noi c’avemo ‘l nostro Corneto, Che casca ‘n mezzo a ‘n crognoleto. È bella e fertile la campagna, Ma no’ c’ avemo ‘na gran migragna. E chi lavora è ‘n pochetto giallo, Va sempre a piedi e mai a cavallo.
Di qua e di là c’è Marta e Mignone, E giù da piedi c’è la stazione, E su da capo c’è l’ orloggione, Che sta a du’ passi dar Cancellone. È si t’ affacci a la Crementina, Te gusti tutta la Regia Salina. A San Savino ce so’ le Trocche’ Ndove ce vanno a beva’ le vacche, De grano c’emo piene le sacche, Che si le guarde te arifae l’occhie.
Co’ pane, sputo e la panzanella, Ce annamo pure a la monnarella. E si ce avanza quarche bajocco, Ce lo magnamo tutto de ‘n botto.( zan zan)
“Non so a quale epoca risalga – ha concluso Carla Valdi – ma me la cantava anche mia nonna che era del 1892- 1984.
Una signora ultranovantenne ma in gambissima di nome Fiammetta mi prega di aggiungere questa altra strofa :C’è er vino bono e le ragazze belle, Ma hae da sta’ attento, Che te fanno la pelle….“
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