Si è svolto ieri pomeriggio, presso il centro direzionale dell’Interporto di Civitavecchia, un convegno nel quale si è discusso della riapertura della ferrovia Civitavecchia-CapranicaSutri-Fabrica di Roma-Orte. L’appuntamento è stato organizzato da Associazione Mobilità Dolce, Comitato Ferrovia dei due mari, Associazione Europea dei Ferrovieri, Osservatorio Regionale sui Trasporti del Lazio e Associazione Italiana Cultura e Sport,
Si è svolto ieri pomeriggio, presso il centro direzionale dell’Interporto di Civitavecchia, un convegno nel quale si è discusso della riapertura della ferrovia Civitavecchia-CapranicaSutri-Fabrica di Roma-Orte. L’appuntamento è stato organizzato da Associazione Mobilità Dolce, Comitato Ferrovia dei due mari, Associazione Europea dei Ferrovieri, Osservatorio Regionale sui Trasporti del Lazio e Associazione Italiana Cultura e Sport, con il patrocinio del Ministero dei Traporti, delle Regioni Lazio e Marche, della Provincia di Viterbo e di vari Comuni tra i quali spicca quello di Ancona.
La linea ferroviaria, iniziata 130 anni fa con la costruzione del primo tratto da Capranica a Ronciglione, venne poi inaugurata il 28 ottobre 1928 nel suo tracciato definitivo da Civitavecchia a Orte.
A seguito di una frana fu chiusa nel 1961 e nel 1994 anche la tratta Orte – Capranica seguì la stessa sorte. Con la legge 128 del 9 agosto 2017, dal titolo Disposizioni per l’istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico, si è aperto uno spiraglio. In totale sono diciotto le tratte ferroviarie ad uso turistico in Italia, tra queste anche la Civitavecchia-Orte che potrebbe essere riaperta con grandi benefici per il territorio.
La ferrovia attraversa anche il territorio del Comune di Tarquinia, dove si erge l’antico abitato di Cencelle, prima di inoltrarsi in quello della Provincia di Viterbo e giungere a Orte. In stato di abbandono da decenni, le belle stazioni ferroviarie lungo il percorso hanno subito un forte degrado, ma niente è perduto e la riapertura della tratta ferroviaria è auspicata da molte associazioni e cittadini. Inoltre, gli edifici della ferrovia potrebbero essere adibiti a punti ristoro e informazioni turistiche.
Al convegno di Civitavecchia ha partecipato anche il tarquiniese Silvano Olmi, in rappresentanza dell’associazione ambientalista Fare Verde Ets Odv.
“Facendo viaggiare su rotaia merci e persone, abbattiamo l’inquinamento provocato dal trasporto su gomma – dichiara Silvano Olmi di Fare Verde Ets Odv – il treno può essere utilizzato anche per i turisti che sbarcano al Porto di Civitavecchia e cercano luoghi da visitare alternativi a Roma.
Tra gli interventi che si sono succeduti durante il convegno ho particolarmente apprezzato quello del professor Stefano Maggi dell’Università di Siena e quello dell’assessore regionale alla mobilità e trasporti, l’amico Fabrizio Ghera.
La riapertura della ferrovia Orte – Civitavecchia – conclude Olmi- potrebbe essere un’opportunità di rigenerazione per il turismo, l’economia e il sociale, in particolare di Tarquinia e più in generale per la Tuscia e il litorale.”
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