Oggi Pamela Mastropietro avrebbe compiuto 21 anni. Ce lo ha ricordato lo zio, Marco Valerio Verni, scrivendo su facebook “Auguri Pamela. Oggi avresti compiuto 21 anni. La battaglia per donarti giustizia continua. Contro tutto e contro tutti”. Ce lo ha ricordato la madre, pubblicando una tenera fotografia che la ritrae con la figlia, strappata agli
Oggi Pamela Mastropietro avrebbe compiuto 21 anni.
Ce lo ha ricordato lo zio, Marco Valerio Verni, scrivendo su facebook “Auguri Pamela. Oggi avresti compiuto 21 anni. La battaglia per donarti giustizia continua. Contro tutto e contro tutti”.
Ce lo ha ricordato la madre, pubblicando una tenera fotografia che la ritrae con la figlia, strappata agli affetti famigliari da turpi individui che, in un Paese normale, dovevano stare in prigione o essere rispediti nelle loro terre di origine.

Il post su Facebook della mamma di Pamela
Pamela era nata a Roma, il 23 agosto del 1999. La giovane soffriva di un disturbo di personalità e il 16 ottobre 2017, all’età di 18 anni, era stata ricoverata in una comunità terapeutica a doppia diagnosi a Corridonia (Macerata), dalla quale si allontanò il 29 gennaio 2018.
Di lei non si seppe più nulla fino al 31 gennaio 2018, quando un passante notò la presenza di due valigie abbandonate in un piccolo fossato non lontano dal cancello di una villetta in Via dell’Industria, tra Casette Verdini e Pollenza, a pochi chilometri da Macerata.
All’interno delle valigie fu trovato il corpo della ragazza orrendamente mutilato.
Le indagini della Polizia di Stato portarono al ritrovamento dei vestiti macchiati di sangue di Pamela nella casa di Innocent Oseghale, un nigeriano in Italia dal 2014, il quale, cacciato da un programma di assistenza ai rifugiati, spacciava droga e aveva il permesso di soggiorno scaduto, quindi non doveva restare in Italia ma essere rispedito nel suo paese d’origine.
Insieme a Oseghale, la polizia arrestò Desmond Lucky e Lucky Awelima.
La povera Pamela venne stuprata, accoltellata e il suo corpo sezionato mentre, sembra, lei era ancora in vita.
Oseghale è stato condannato all’ergastolo. Ai due complici furono revocati gli arresti, ma rimasero in carcere per spaccio di eroina.
Perché parliamo di Pamela, sul nostro blog che tratta solo di cose tarquiniesi?
Perché lo zio di Pamela, fratello della madre, l’avvocato che si sta battendo come un leone per rendere giustizia alla nipote, è un “tarquiniese d’adozione”.
Infatti, l’anno scorso ha frequentato il corso di paracadutismo presso la sezione ANPD’I di Tarquinia e ha conseguito il brevetto di lancio con il paracadute.
E’ molto legato alla nostra città e questo legame noi lo vogliamo rinsaldare ricordando una ragazza, Pamela Mastropietro, sua nipote, che rimarrà per sempre nella nostra memoria e nei nostri cuori.
La sua vicenda deve servire a severo monito contro la violenza sulle donne e contro l’immigrazione incontrollata che consente, a personaggi come Oseghale, di fare quello che ha fatto.
Auguri Pamela, ovunque tu sia!
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