Risolto il dilemma dei misteriosi “bubboni” apparsi sulla pelle di molti bagnanti in località Sant’Agostino, tra Tarquinia e Civitavecchia. Sembra si tratti di punture di una zanzara particolare, la “ditteri culicidae” che fa parte della famiglia delle famigerate “zanzare tigri”. Lo hanno appurato i tecnici dell’istituto zooprofilattico sperimentale, su incarico della Asl di Viterbo e
Risolto il dilemma dei misteriosi “bubboni” apparsi sulla pelle di molti bagnanti in località Sant’Agostino, tra Tarquinia e Civitavecchia. Sembra si tratti di punture di una zanzara particolare, la “ditteri culicidae” che fa parte della famiglia delle famigerate “zanzare tigri”.
Lo hanno appurato i tecnici dell’istituto zooprofilattico sperimentale, su incarico della Asl di Viterbo e la Asl Roma 4, dopo un sopralluogo effettuato nei giorni scorsi sulla spiaggia. A essere colpiti non solo i bagnanti della località che vide l’eremitaggio di Sant’Agostino. Casi di bolle pruriginose causate dalla famelica zanzara sono stati segnalati anche a Orbetello, Maccarese, Fregene, Pescia Romana e Marina Velca.
Qualcuno aveva accusato delle presunte “pulci di mare”, ma i tecnici come abbiamo detto hanno accertato la presenza delle zanzare, piazzando delle trappole che hanno permesso di individuare la colpevole di tanto fastidio.
I “ditteri culicidae” colpiscono solo al tramonto. La Asl consiglia all’imbrunire di indossare pantaloni lunghi e di colore chiaro e spargere sulla pelle dei repellenti. L’istituto zooprofilattico, nei prossimi giorni effettuerà nuovi controlli per individuare e distruggere le larve di questo fastidioso insetto.
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