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Le bollette aumentano del 12% e intanto ai tarquiniesi arrivano i solleciti di pagamento della Talete

Le bollette aumentano del 12% e intanto ai tarquiniesi arrivano i solleciti di pagamento della Talete

Stamattina eravamo in fila all’Ufficio Postale di Tarquinia città. Una fila ordinata per ritirare un pacco con dei libri ordinati on line. Con noi, in attesa, una decina di tarquiniesi, tutti con in mano il tagliandino bianco dell’avviso di una raccomandata. Mentre aprivamo il pacchetto, altri facevano lo stesso con delle buste che contenevano gli

Stamattina eravamo in fila all’Ufficio Postale di Tarquinia città. Una fila ordinata per ritirare un pacco con dei libri ordinati on line. Con noi, in attesa, una decina di tarquiniesi, tutti con in mano il tagliandino bianco dell’avviso di una raccomandata.

Mentre aprivamo il pacchetto, altri facevano lo stesso con delle buste che contenevano gli avvisi di riscossione della società Talete. Inviti a pagare, con urgenza, quanto dovuto per bollette non saldate.

Sembra, che Tarquinia vanti il 30% di morosità delle fatture dell’acqua. Un record provinciale? Non lo sappiamo, ma nei mesi scorsi abbiamo già denunciato questa situazione, con famiglie in difficoltà “costrette” a non pagare o a rinviare i pagamenti.

I cittadini protestano

Certo, tra gli evasori ci sono tanti furbetti, gente abituata a non pagare al grido “tanto l’acqua non ce la possono staccare”. Ma questo stato di cose va avanti da tanti anni. Prima con il Comune e poi con Talete che ha ereditato nel viterbese una situazione incandescente. Occorrerebbe che Talete facesse anche un confronto tra gli allacci della luce elettrica e i contratti dell’acqua. Chi ha un contratto di fornitura di energia elettrica, molto spesso ha anche un impianto idrico. Questo consentirebbe di individuare “vecchi” allacci alla rete idrica che sfuggono ai controlli e quindi ai pagamenti.

Intanto, per “tappare i buchi” del bilancio aziendale, ieri la consulta dei Sindaci (la Talete è al 100% pubblica, gli azionisti sono i Comuni) ha deciso un rincaro delle bollette di oltre il 12%. Una mazzata per i cittadini della Tuscia, che se si continuerà così vedranno presto l’ingresso di privati nella gestione dell’acqua.

Alla riunione di ieri il Sindaco di Tarquinia, Alessandro Giulivi, non ha partecipato alla riunione. Assente anche la prima cittadina di Viterbo, quella Chiara Frontini che quando sedeva nei banchi dell’opposizione si è sempre dichiarata contraria alla privatizzazione dell’azienda. Invece, Fabio Bartolacci di Tuscania, Piero Camilli di Grotte di Castro e Lillo Di Mauro vice sindaco di Sutri hanno preso parte alla seduta ed espresso un voto contrario.

Il Sindaco Giulivi

“Aumentare i costi delle bollette non servirà a risanare Talete – ha detto Bartolacci da Tuscania – serve una pianificazione seria se no non andiamo da nessuna parte. Talete non riesce a incassare le bollette insolute, la morosità con l’aumento del costo dell’acqua aumenterà.

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