Ci scrive la Talete SpA e conferma quanto da noi scritto in anteprima nei giorni scorsi riguardo all’installazione di limitatori di flusso ai contatori dei morosi.

“Condividendo pienamente lo spirito dell’articolo pubblicato in data 3 marzo 2020 – scrive la società idrica – relativo all’installazione di limitatore di portata ai contatori degli utenti morosi da parte di Talete, è doveroso da parte nostra precisare che l’installazione dei limitatori di portata è eseguita in applicazione della delibera ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) numero 311 del 2019. Il quantitativo di acqua prelevabile non è pari a 25 litri al giorno – precisa Talete – bensì quello previsto dalla citata delibera, vale a dire 50 litri abitante al giorno. Per quanto sopra – conclude Talete – il sistema utilizzato risulta essere perfettamente legittimo ed in linea con le normative di settore vigenti.”

Il comunicato stampa è firmato dall’ingegnere Alessandro Fraschetti, direttore generale di Talete, professionista molto preparato e stimato, che ringraziamo per la preziosa informazione fornita.

Quindi, riepilogando, l’anticipazione da noi pubblicata trova una conferma ufficiale.

La Talete è passata al contrattacco e sta installando con i suoi operai dei limitatori di portata idrica agli impianti di quegli utenti che sono morosi da anni. Il congegno che riduce il flusso idrico viene posizionato dopo il contatore del moroso e limita il passaggio dell’acqua potabile.

Il quantitativo che spetta a chi non paga le bollette dell’acqua  è di 50 litri per abitante al giorno. Quindi, se una famiglia composta da 4 persone è morosa, potrà utilizzare solo 200 litri al giorno . Un filo d’acqua che servirà appena per una doccia e per cucinare.

Rimane il problema dei “morosi involontari”, cioè quelle persone che per mancanza di lavoro non sono in grado di pagare l’acqua potabile. Qui dovrà necessariamente intervenire l’amministrazione comunale, che per il momento tace.