L’improvvisa scomparsa di Philippe Daverio, deceduto oggi all’età di 70 anni, priva Tarquinia di una amico sincero e di un grande estimatore della capitale degli Etruschi.

Ci ha condotti, con il suo linguaggio semplice, in percorsi culturali frastagliati. Le sue parole rendevano tutto semplice. Le battute erano potenti, anche se dette con linguaggio calmo e la sua voce suadente.

Lo scoprimmo ai tempi di “Passepartout”, programma che la Rai chiuse improvvisamente nel settembre 2011, senza dare spiegazioni. Nessuno gridò alla censura, nessuno scese in piazza con i cartelli per rivendicare libertà di parola.

E diversamente non poteva essere, avendo Daverio fatto l’assessore alla cultura di Milano con la Giunta di centro destra guidata all’epoca da Formentini.

Se fosse stato di sinistra avrebbe avuto immediatamente la solidarietà di tutto il mondo culturale e dello spettacolo. Invece non era di sinistra, e nessuno mosse un dito in sua difesa.

Le “vestali della democrazia”, sempre pronte a difendere le minoranze “oppresse”,  questa volta stettero zitte e tennero ben chiusi dentro casa i cartelli di protesta preconfezionati.

Ci perdoni il lettore per questo sfogo.

Noi, comunque, lo vogliamo ricordare come un amico di Tarquinia e pubblichiamo le foto di una delle visite che fece nel luglio 2017 all’amministrazione comunale, all’epoca guidata da Pietro Mencarini.

Un incontro favorito dall’assessore Serafini, che era amico personale del critico d’arte e lo ospitava spesso a pranzo o a cena nel suo agriturismo, avendo il Daverio un’abitazione in zona Spinicci.

Grazie all’amministrazione guidata da Pietro Mencarini, si aprì un dialogo con Daverio e furono gettate le basi per una collaborazione. Purtroppo, come è noto, l’amministrazione terminò prematuramente il suo mandato e la cosa non ebbe sviluppi.

Daverio era originale, si presentava con un abbigliamento stravagante, sempre indossando un bel papillon al posto della classica cravatta. Ma dall’alto della sua preparazione culturale, se lo poteva permettere.

Tarquinia perde, lo ripetiamo, un amico sincero e un grande estimatore.

Con lui qualsiasi amministrazione comunale avrebbe trovato un esperto in grado di coordinare una efficace azione per il rilancio culturale e turistico della nostra bella città.