Circa 300 persone, oggi pomeriggio, hanno affollato la sala del consiglio comunale per assistere alla riunione convocata per dire NO al progetto dell’inceneritore. Un progetto da respingere assolutamente e che non può trovare ospitalità in un territorio, quello di Tarquinia, che ha la vocazione del turismo e dell’agricoltura di qualità. Ma più che i consiglieri
Circa 300 persone, oggi pomeriggio, hanno affollato la sala del consiglio comunale per assistere alla riunione convocata per dire NO al progetto dell’inceneritore. Un progetto da respingere assolutamente e che non può trovare ospitalità in un territorio, quello di Tarquinia, che ha la vocazione del turismo e dell’agricoltura di qualità.
Ma più che i consiglieri comunali di Tarquinia (hanno parlato solo quelli dell’opposizione, lasciando la maggioranza a un consigliere della Lega, Borzacchi, l’incombenza di leggere un documento predisposto) si sono dimostrati interessanti quelli dei rappresentanti di Civitavecchia, sia i consiglieri comunali che i tecnici.

Una parte del pubblico che ha assistito al consiglio comunale
Interventi oculati, precisi, che hanno evidenziato come la città del porto abbia subito nei decenni scorsi un’aggressione ambientale senza precedenti, con casi di tumore e problemi gravi tra la popolazione residente, specialmente i bambini.
Una cosa simile a quanto accade a Tarquinia, dove i casi di tumore maligno non si contano e dove l’inceneritore di rifiuti, ribattezzato “cancrovalorizzatore”, se costruito produrrebbe ancora più danni. Perché possono affermare ciò che vogliono, ma dal camino non usciranno fiori e profumo, ma fumi velenosi e polveri.
Comunque la città ha dato prova di mobilitazione e di decisa opposizione a questo progetto. La folla presente in sala è l’esempio di come Tarquinia, quando serve, alza la testa e non la china davanti ai potentati economici.
Ora tocca all’amministrazione comunale presentare le dovute osservazioni e contrastare in conferenza dei servizi l’inceneritore. La città è pronta a scendere in piazza, ancora una volta, per difendere la salute, il lavoro, il futuro.

I consiglieri comunali di Tarquinia e Civitavecchia
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