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Il Sindaco Giulivi punta il dito sull’inquinamento del Fiume Marta, gli ambientalisti lo dicono da 10 anni

Il Sindaco Giulivi punta il dito sull’inquinamento del Fiume Marta, gli ambientalisti lo dicono da 10 anni

Anche il Sindaco di Tarquinia, Alessandro Giulivi, punta l’indice contro l’inquinamento del Marta. A riportare la notizia il quotidiano “Il Messaggero”, con un interessante articolo firmato dal bravo Luca Telli, giornalista sempre attento alle problematiche ambientali della Tuscia. Il primo cittadino cornetano mette giustamente sotto la lente d’ingrandimento il depuratore di Viterbo Città e quello

Anche il Sindaco di Tarquinia, Alessandro Giulivi, punta l’indice contro l’inquinamento del Marta. A riportare la notizia il quotidiano “Il Messaggero”, con un interessante articolo firmato dal bravo Luca Telli, giornalista sempre attento alle problematiche ambientali della Tuscia.

Alessandro Giulivi

Il primo cittadino cornetano mette giustamente sotto la lente d’ingrandimento il depuratore di Viterbo Città e quello situato nel territorio di Marta che raccoglie gli scarichi dei Comuni che si affacciano sul lago di Bolsena.

Il depuratore posto nel territorio del Comune di Marta

Una situazione insostenibile che Giulivi fa bene a denunciare, anche se dobbiamo rilevare che queste denunce sono fatte dagli ecologisti da oltre 10 anni. Infatti, da almeno un decennio l’associazione ambientalista Fare Verde ricorda pubblicamente lo stato di grave inquinamento che colpisce la foce del Marta, con i cartelli di divieto di balneazione che sono apposti e rapidamente “scompaiono”. Una foce, quella del più importante corso d’acqua della Tuscia, dove l’Agenzia Regionale per la Protezione ambientale non effettua più analisi, perché definita altamente inquinata. Dato, quest’ultimo, puntualmente confermato dalla “Goletta Verde” di Legambiente, che ogni estate ci mette in guardia sullo stato in cui versano i corsi d’acqua italiani e laziali. Gli esiti delle analisi facevano puntualmente sobbalzare dalla sedia l’allora Sindaco Mazzola del PD.

Andando a ritroso nel tempo, ricordiamo la famosissima “Task Force” per il fiume Marta ideata sempre ai tempi del Sindaco Mauro Mazzola, che ipotizzò l’intervento congiunto di tutti a difesa dell’asse fluviale. “Forza d’Intervento” di cui si persero rapidamente le tracce, nonostante gli sforzi di Marzia Marzoli e dei gestori degli stabilimenti balneari.

Altro tassello importante la riunione svoltasi il 20 febbraio 2018 in Prefettura a Viterbo, convocata per capire le cause dell’ennesima moria di pesci provocata da un agricoltore che sversò del materiale sul proprio terreno, sostanza che l’acqua piovana portò nel fiume soffocando la fauna acquatica. Parteciparono, tra gli altri, il Sindaco di Monte Romano Maurizio Testa, il Sindaco di Tuscania Fabio Bartolacci e l’allora Vice Sindaco Manuel Catini, quest’ultimo accompagnato dai consiglieri comunali Silvano Olmi e Maurizio Perinu. I tre tarquiniesi difesero la città e misero in evidenza diverse problematiche, in particolare l’alto livello di inquinamento presente alla foce del Marta e la mancanza di interventi risolutivi.

20 febbraio 2018, amministratori comunali all’uscita dalla riunione con il Prefetto

Nella riunione emersero varie criticità: l’apertura e la chiusura della chiusa posta all’uscita del Lago di Bolsena; il funzionamento dei depuratori esistenti e soprattutto la presenza o meno di alcuni impianti; gli emungimenti autorizzati e non autorizzati lungo il percorso del Marta; l’apertura, con mezzi meccanici, della foce del fiume nel periodo estivo.

All’epoca si convenne sulla necessità di costituire un tavolo tecnico permanente, per  avviare un monitoraggio su tutto il corso del fiume Marta e dei suoi affluenti; controllare gli sversamenti, in particolare quelli dal collettore ex-Cobalb oggi Talete, che raccoglie i reflui dei Comuni che si affacciano sul lago di Bolsena; analizzare l’attività dei depuratori, il loro dimensionamento e l’efficienza; monitorare gli emungimenti autorizzati e individuare quelli non autorizzati.

Proposte ottime, che l’emergenza Covid spazzò via e che sarebbe ora di riprendere. Anche perché, da alcuni anni, opera efficacemente ACQUE ETRUSCHE, il “Contratto di Fiume” che ha messo attorno allo stesso tavolo gli enti e le associazioni interessati alla difesa del fiume Marta, del Lago di Bolsena e del mare di Tarquinia Lido.

Gli strumenti ci sono, usiamoli…

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