Il ritardo è fortissimo. Non si doveva arrivare così impreparati a ridosso del termine ultimo, il 16 dicembre, per la presentazione delle osservazioni contrarie alla realizzazione dell’inceneritore per rifiuti nella zona industriale di Tarquinia. Il ritardo è grande, ma le osservazioni da inviare in Regione Lazio servono. Sono utili a futura memoria, sono utili per
Il ritardo è fortissimo. Non si doveva arrivare così impreparati a ridosso del termine ultimo, il 16 dicembre, per la presentazione delle osservazioni contrarie alla realizzazione dell’inceneritore per rifiuti nella zona industriale di Tarquinia.
Il ritardo è grande, ma le osservazioni da inviare in Regione Lazio servono. Sono utili a futura memoria, sono utili per cercare di bloccare il cancrovalorizzatore, sono utili per smascherare chi fa finta di lottare e invece si è ormai rassegnato al peggio.
Certo, lo scorso 5 dicembre, nella riunione del cosiddetto “Tavolo tecnico” (in realtà un’assemblea che non ha prodotto niente) non c’era tanta gente: appena 80 persone!
Questo non deve stupire. I tarquiniesi NON sono assolutamente informati sul gravissimo rischio che pende sulla loro salute. E alcuni di quelli che sono informati, pensano che il cancrovalorizzatore servirà a dare lavoro, creerà ricchezza, bla,bla,bla,bla.
Le solite chiacchiere, già sentite quando fu costruita la centrale di Montalto di Castro, quando venne riconvertita a carbone quella di Civitavecchia, quando arrivò l’autostrada “stuprando” il paesaggio e non solo.
Comunque, oggi pomeriggio, martedì 10 dicembre 2019, alle 18, andiamo TUTTI nella sala del consiglio comunale. Partecipiamo al tavolo tecnico e portiamo le nostre idee, per metterle nelle osservazioni da inviare alla Regione Lazio.
E speriamo bene…
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