Il giornalista tarquiniese Silvano Olmi ha partecipato a Montefiascone, il 5 settembre scorso, al Forum organizzato da Greenaccord Onlus e “Rocca dei Papi, per un’ecologia integrale”, in occasione della XV Giornata per la Custodia del Creato, nell’anno del cinquantesimo anniversario della Giornata della terra indetta dall’ONU – definito dal Papa “Giubileo della Terra” – e
Il giornalista tarquiniese Silvano Olmi ha partecipato a Montefiascone, il 5 settembre scorso, al Forum organizzato da Greenaccord Onlus e “Rocca dei Papi, per un’ecologia integrale”, in occasione della XV Giornata per la Custodia del Creato, nell’anno del cinquantesimo anniversario della Giornata della terra indetta dall’ONU – definito dal Papa “Giubileo della Terra” – e durante il tempo del creato che si concluderà ad Assisi con la firma, da parte del vescovo di Roma, della sua terza enciclica dal titolo “Fratelli tutti, sulla fraternità e l’amicizia sociale”.

Il manifesto del convegno di Montefiascone
“Dodici relatori hanno affrontato il tema della salvaguardia del creato, partendo proprio da riflessioni sulla Laudato si’ consegnata alla Chiesa e al mondo da papa Francesco cinque anni fa, il 24 maggio 2015 – dice Silvano Olmi commentando il convegno dal titolo “Indietro non si torna, un nuovo umanesimo alla luce della Laudato sì” – il messaggio del Pontefice è stato considerato anche alla luce degli eventi legati alla pandemia da coronavirus, che ha causato in tutto il mondo incredibili lutti e sofferenze, ma ha anche fatto comprendere l’importanza di riscoprire il valore della solidarietà e di investire sulla salute, sulla tutela dell’ambiente, sulla riduzione delle disuguaglianze e sulla tutela del lavoro.”
Monsignor Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone, ha denunciato l’inquinamento che subiscono i fiumi Sacco e Liri, in Ciociaria. E questo accade spesso nel disinteresse di molte autorità che sembrano non in grado di bloccare questo fenomeno. “Fortunatamente – aggiunge Olmi – le associazioni ambientaliste, in prima fila Fare Verde, denunciano e vigilano sul territorio.”
Anche il teologo morale dell’Università Gregoriana di Roma, padre Humberto Miguel Yañez, ha voluto richiamare i Governi a mettere in campo «azioni urgenti ed efficaci per impedire una catastrofe ambientale mondiale che colpirebbe ancora una volta i più vulnerabili del pianeta».
Per Domenico Gaudioso, del direttivo di Greenaccord, l’enciclica di Papa Francesco Laudato si’ «non propone verità scientifiche o soluzioni specifiche per uscire dalla crisi ambientale, ma si affianca al dibattito scientifico approfondendone gli aspetti etici e sociali, in particolare il tema dell’interconnessione tra degrado ambientale e degrado umano ed etico». Di qui la necessità di dare vita a «una transizione energetica, economica e culturale, e alla necessità di abbandonare la cultura dello scarto e promuovere comportamenti caratterizzati dalla sobrietà».
Parlando del rapporto fra scienza, tecnologia e cura della casa comune, il professor Paolo Benanti ha sottolineato che «la grande esplosione tecnologica che ci caratterizza, comincia con la misurazione del tempo. Abbiamo misurato tutto, ci manca solo di misurare quello che abbiamo nel cuore». Il religioso francescano ha anche messo in guardia: «La casa comune non è data solo dall’insieme delle nostre pareti, è qualcosa di ben più complesso. La creazione “è un’eccellenza”, ma necessita di essere capita e valorizzata».

Le immagini del filmato su Chernobyl
Anche Andrea Masullo, direttore scientifico di Greenaccord, ha approfondito il ruolo della tecnologia e ha richiamato l’attenzione dei presenti sull’urgenza di mettere in discussione il paradigma tecnocratico e le forme di potere che derivano dalla tecnologia e di cercare altri modi di intendere l’economia e il progresso.
Per la professoressa Wittfrida Mitterer, presidente della Fondazione italiana di bioarchitettura, è necessario avviare un «processo di alfabetizzazione all’ecologia e alla qualità dell’architettura, per una corretta cultura della sostenibilità e della biocompatibilità». La pandemia, ha sottolineato: «Ci ha fatto comprendere che le case come sono state costruite negli ultimi anni, soprattutto nelle periferie delle zone urbane, sono difficilissime da vivere, non rappresentano un habitat consono alle esigenze umane. Il covid è stato un enorme sconvolgimento nella nostra vita quotidiana, abbiamo compreso che l’umanità ha superato la capacità di carico della Terra. Serve una visione diversa che porti a politiche sociali ed economiche a sostegno della vita. Dopo tutto, sostenibilità significa soprattutto azioni che sostengono la vita su questa terra».
C’è stata anche l’occasione di riflettere su come la natura ha reagito al lockdown, grazie al documentarista Davide Demichelis, il quale, ricordando come gli animali hanno popolato le nostre strade nei giorni in cui l’uomo era chiuso in casa, ha mostrato le immagini di Cernobyl, un “laboratorio” dove il lockdown dura ormai da 35 anni: «Il peggiore disastro nucleare del XX secolo ha favorito la nascita di una delle oasi naturali più ricche di biodiversità del pianeta – ha detto -. Orsi bruni, linci, lupi, volpi, bisonti ma anche cani, gatti, cavalli, pesci e oltre 200 specie di uccelli sono tornati a popolare l’area verde che l’uomo ha abbandonato dopo l’esplosione del reattore numero 4 della centrale, nel 1986».

Il giornalista tarquiniese Silvano Olmi
“Quelle mostrate dal collega Demichelis sono state immagini impressionanti – commenta Olmi – vedere la situazione in cui si trova l’area di Chernobyl a tanti anni di distanza dal disastro, ci deve far riflettere sui danni provocati dall’uomo a questo pianeta.”
A conclusione dei lavori, monsignor Fabio Fabene, segretario del Sinodo dei Vescovi e presidente dell’associazione “Rocca dei Papi, per un’ecologia integrale” ha annunciato il primo Festival dell’ecologia integrale sul tema “Tutto è connesso, ritrovare i legami”, che si terrà a Montefiascone dal 24 al 26 giugno 2021.
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