Si terrà a Tarquinia, mercoledì 21 Giugno 2023 alle ore 21, grazie al Patrocinio e all’ospitalità della Società Tarquiniense d’Arte e Storia, presso la Sala Sacchetti del Palazzo dei Priori, l’iniziativa-spettacolo dal titolo “Vincenzo io.. t’abbraccerò”, 50 anni di canzoni per i 100 anni del “Papà” di tanti cantautori. L’evento è nato da un’idea di
Si terrà a Tarquinia, mercoledì 21 Giugno 2023 alle ore 21, grazie al Patrocinio e all’ospitalità della Società Tarquiniense d’Arte e Storia, presso la Sala Sacchetti del Palazzo dei Priori, l’iniziativa-spettacolo dal titolo “Vincenzo io.. t’abbraccerò”, 50 anni di canzoni per i 100 anni del “Papà” di tanti cantautori.
L’evento è nato da un’idea di Francesco Micocci, uno dei figli di Vincenzo e tarquiniese d’adozione, che ne curerà anche la presentazione con la collaborazione artistica di Gabriele Ripa. Durante la serata interverrà anche Stefano Micocci, che parlerà di Rino Gaetano sul quale ha scritto un libro.
Un libro su Vincenzo Micocci lo ha scritto lui stesso molti anni fa, dal titolo “Vincenzo io ti ammazzerò” che riprende il tormentone di una canzone di Alberto Fortis dal titolo “Milano e Vincenzo” uscita nel 1978. Il cantautore milanese rimase per molto tempo sotto contratto con Micocci senza potersi esibire e per questo si risentì con il discografico. Il fatto lo portò a scrivere una canzone molto dura che gli causò non pochi fastidi e proteste da parte dei cittadini romani.
La critica ai romani, che poi era una denuncia del potere che allignava ad ogni livello nella Capitale, Fortis lo ribadì con la canzone “A Voi Romani”, nella quale fu molto chiaro: «Io vi odio a voi romani/io vi odio tutti quanti/distruttori di finanze e nati stanchi/siete un peso alla nazione/siete proprio brutta gente/io ti odio grande Roma decadente».
Si narra che durante un concerto di De Gregori, si sparse la voce della presenza in tribuna di Alberto Fortis e alcuni nerboruti “romani de Roma” andarono a cercarlo certamente non per fargli delle carezze. Fortis si riconciliò con Micocci e modificò il testo della canzone e rese omaggio all’amico scrivendo la prefazione al suo libro autobiografico e cantando il motivo musicale rivisitato una settimana dopo la scomparsa di Vincenzo.
Nello spettacolo del 21 giugno saranno ripercorsi i momenti salienti della meravigliosa vita “musicale” di Vincenzo Micocci e da un certo punto in poi, con la etichetta indipendente “IT”, anche con la collaborazione dei suoi figli maschi Stefano e Francesco.
Si partirà dal 1958 quando Vincenzo Micocci, allora direttore artistico della notissima casa discografica RCA, coniò nell’ufficio del direttore generale Melis, anche suo amico, il termine “cantautore” per il cantante Gianni Meccia che scriveva canzoni molto particolari, dal titolo “Odio tutte le vecchie signore” e via discorrendo, ma voleva solo esserne l’autore facendole cantare ad altri.
Micocci gli disse che canzoni così particolari e se vogliamo “assurde” potessero essere interpretate solo dal loro autore; venne fuori prima il termine “cantantautore” alquanto “cacofonico”, e allora Vincenzo creò la parola “cantautore” che piacque molto anche al suo interlocutore direttore generale, e che rimase nel tempo ed è utilizzata ancora ai giorni nostri.
Lo spettacolo sarà un susseguirsi di canzoni che hanno segnato ogni decennio dalla seconda metà degli anni ’50 fino al primo quinquennio del 2000, prodotte da Micocci, prima da solo come direttore artistico della Rca, poi della Ricordi a Milano e poi dal 1970 in poi di nuovo a Roma fondando la “IT” dischi, affiancato dopo qualche anno dai figli.
Alcune canzoni saranno suonate e interpretate dal vivo da artisti di Tarquinia; saranno raccontati aneddoti e curiosità relativi a canzoni e artisti, mostrate sullo schermo foto dagli archivi dei Micocci e proiettati i contributi video in omaggio a Vincenzo di alcuni grandi cantautori “lanciati” da lui e che ancora oggi continuano a fare la storia della musica italiana.
Un appuntamento da non perdere.
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