Parte bene il “Divino Etrusco”, la kermesse del vino che si protrarrò fino al 28 agosto. Una manifestazione ormai “rodata” che non necessita di grandi cambiamenti, ma che deve affrontare i problemi legati alla crisi pandemica. Mentre manifestazioni di altre città quest’anno non sono state organizzate, quella di Tarquinia ha trovato il mix giusto per
Parte bene il “Divino Etrusco”, la kermesse del vino che si protrarrò fino al 28 agosto. Una manifestazione ormai “rodata” che non necessita di grandi cambiamenti, ma che deve affrontare i problemi legati alla crisi pandemica.
Mentre manifestazioni di altre città quest’anno non sono state organizzate, quella di Tarquinia ha trovato il mix giusto per realizzarsi. Evidentemente è stato stilato un piano della sicurezza idoneo, unito alla lunghezza dell’evento in ben dieci serate, in modo da “diluire” i partecipanti su una diecina di giorni.
A chi acquista il ticket per l’assaggio dei vini viene chiesto di esibire il famoso “green pass”, mentre gli altri possono tranquillamente passeggiare nelle vie del centro storico assistendo ai numerosi spettacoli che animano le piazzette tarquiniesi.
L’unico neo è rappresentato dalle mascherine non indossate. In prossimità di alcuni chioschi si creano delle file, con le persone a stretto contatto nonostante a terra vi siano le indicazioni della distanza da tenere. In questi casi sarebbe bene indossarle. Analoga precauzione andrebbe presa in quei punti dove l’intensità del traffico pedonale e l’ampiezza della strada creano degli assembramenti.
Siamo certi che gli organizzatori metteranno in campo del personale addetto a sollecitare l’impiego delle mascherine in quei punti dove la distanza tra le persone si riduce. Anche se la kermesse vinicola si svolge all’aperto, in taluni punti è bene indossare le mascherine. Per il bene di tutti.
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