Alcuni lettori ci hanno segnalato che la foce del fiume Marta è completamente insabbiata. Niente paura, il fenomeno è naturale ed è dovuto alla siccità che sta colpendo tutta l’Italia e anche la Tuscia. Il corso d’acqua che parte dal lago di Bolsena, attraversa tutta la nostra provincia, e sfocia tra Tarquinia Lido e Marina
Alcuni lettori ci hanno segnalato che la foce del fiume Marta è completamente insabbiata. Niente paura, il fenomeno è naturale ed è dovuto alla siccità che sta colpendo tutta l’Italia e anche la Tuscia.
Il corso d’acqua che parte dal lago di Bolsena, attraversa tutta la nostra provincia, e sfocia tra Tarquinia Lido e Marina Velca, soffre della mancanza d’acqua che sta interessando tutta la Penisola.
La settimana scorsa, la foce si presentava con una uscita a “S”. Una deviazione dovuta all’azione del mare e alla poca forza dell’acqua dolce in uscita. Oggi la sabbia ha completamente chiuso l’alveo e i bagnanti transitano tranquillamente a piedi lungo la spiaggia.
Negli anni passati la foce veniva aperta “meccanicamente” con l’utilizzo di escavatori. Questo non nell’interesse del fiume ma per consentire l’ingresso e l’uscita di alcune barchette ospitate in un impianto posto all’interno del fiume, a ridosso del centro abitato di Marina Velca.
Per alcune estati, addirittura hanno sostato sull’arenile ben due mezzi meccanici: uno dal lato verso Tarquinia Lido e l’altro dal lato di Marina Velca – Voltone.
Così la poca acqua del fiume, resa torbida dalla alta concentrazione di fango e foglie, grazie all’escavazione meccanica si riversava in mare, ma essendo la corrente marina più forte del debole flusso fluviale, l’acqua fangosa si allargava verso la costa e andava a rendere grigia l’acqua de litorale.
Per un gioco di correnti, l’acqua scura nel 90% dei casi rendeva marrone il mare di Marina Velca, nel restante 10% si spostava verso il Lido d Tarquinia. Tutto per la delizia dei bagnanti che giustamente protestavano e nessuno se li filava.
Comunque l’assenza quest’anno di mezzi meccanici sulla spiaggia (ma potevano stare sull’arenile giorno e notte?) fa ben sperare che non siano più autorizzati scavi di sabbia alla foce del Marta.
Nel frattempo occorre capire alcune cose: quanta acqua esce dal lago di Bolsena verso il fiume Marta? è la giusta quantità o la “chiusa” posta all’uscita del lago viene aperta poco? E se viene aperta poco, a cosa è dovuta questa “parsimonia”? Gli emungimenti di acqua lungo il fiume sono TUTTI autorizzati? E, soprattutto, sono CONTROLLATI? PROVINCIA e REGIONE si stanno attivando per capire lo stato in cui versa il Marta?
Il fiume Marta è un ecosistema fragile, che deve essere difeso e valorizzato.
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