Si è svolto stamattina a Viterbo, un consiglio comunale straordinario per discutere della situazione economica disastrosa in cui versa la società pubblica Talete, che gestisce in tutta la nostra provincia, Tarquinia compresa, il servizio idrico. Hanno partecipato alla riunione anche diversi Sindaci contrari all’ingresso di privati nella Talete. Tra questi, oltre alla padrona di casa,
Si è svolto stamattina a Viterbo, un consiglio comunale straordinario per discutere della situazione economica disastrosa in cui versa la società pubblica Talete, che gestisce in tutta la nostra provincia, Tarquinia compresa, il servizio idrico.
Hanno partecipato alla riunione anche diversi Sindaci contrari all’ingresso di privati nella Talete. Tra questi, oltre alla padrona di casa, il neo eletto Sindaco di Viterbo, Chiara Frontini, anche il primo cittadino di Monte Romano, Maurizio Testa, il Sindaco di Vasanello, Igino Vestri e quello di Tarquinia, Alessandro Giulivi.
Gli ultimi due, assieme alla Frontini, hanno presentato ricorso al TAR per bloccare la svendita ai privati del 40% delle azioni della società pubblica. Una scelta importante che la Frontini ha rivendicato con orgoglio, rispondendo agli attacchi di PD, FdI e Lega.
L’intervento del presidente della Talete, l’amministratore unico Salvatore Genova, nominato dai Sindaci della Tuscia, ha confermato, se mai ce ne fosse stato bisogno, che lo stato in cui versa la società pubblica è disperato e ormai prossimo alla morte. Una morte annunciata da anni, dopo decenni di gestione che hanno messo in crisi la Talete.
Pesante è la questione del costo dell’energia elettrica, che riguarda Talete così come riguarda ogni altra azienda e cittadino, per cui se non intervengono lo Stato e l’Unione Europea, sarà il disastro per tutti non solo per Talete. Inoltre, ha colpito molto il diniego da parte di Monte dei Paschi di Siena, banca che ha ricevuto ingenti fondi statali, che non ha accordato un finanziamento alla Talete.
Una cosa che ci fa ben sperare è che tra il pubblico, seduto in mezzo a Giulivi e Testa, c’era Enrico Michetti, un vero manager che ha un curriculum di tutto rispetto ed è un profondo conoscitore delle dinamiche economiche e del funzionamento della pubblica amministrazione.
La situazione è decisamente ingarbugliata. E visti gli interventi degli esponenti del PD in consiglio comunale, dalla Regione Lazio a guida Zingaretti non arriveranno fondi. E nemmeno dal Governo, viste le posizioni espresse da FdI e Lega.
A questo si aggiunga che il primo cittadino di Tarquinia è uscito dalla Lega, quando il partito di Salvini era al 34% e non come ora che è ridotto a minimi termini, e non gode certamente di tanti amici tra i leghisti. La Frontini ha vinto le elezioni sbaragliando con la sua formazione civica sia il PD che il centro destra. E certamente non gode di amicizie in questi schieramenti politici.
Insomma, tutto gioca a sfavore dei Sindaci che si oppongono alla svendita ai privati dell’acqua pubblica. Oggi, fuori dal Palazzo comunale, c’erano quei “matti” del Comitato “Non ce la beviamo”, che protestavano. Poi sono entrati nella sala del consiglio comunale e hanno detto la loro in difesa dell’acqua pubblica.
Oltre a questi prodi difensori degli interessi pubblici, ci sono i Sindaci come la Frontini e Giulivi. Noi stiamo con loro. Forza Chiara, forza Sandro, non mollate!
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